I direttori della comunicazione degli ordini religiosi e delle Conferenze episcopali si riuniscono per definire le loro strategie
Il Dicastero per la Comunicazione ha invitato circa 200 direttori della comunicazione degli ordini e delle congregazioni religiose e i direttori della comunicazione delle Conferenze episcopali di tutto il mondo a riunirsi dal 27 al 29 gennaio 2025. Per tre giorni, il gruppo si è riunito presso la Pontificia Università Urbaniana di Roma per riflettere su vari aspetti del programma di comunicazione della Chiesa.
27 gennaio
Per iniziare la conferenza, i partecipanti sono stati invitati a incontrare Papa Francesco nella Sala Clementina del Vaticano. Egli ha parlato al gruppo di impegnarsi nel mondo e di non rimanere in un recinto in cui i cattolici parlano solo tra di loro. L'autentico potere della comunicazione consiste nel creare connessioni e “narrazioni della nostra speranza”. Ha proposto che la comunicazione cristiana “trasmette armonia” e deve essere un'alternativa al disordine della comunicazione moderna. Il Papa vede la comunicazione moderna come “nuove torri di Babele” dove “tutti parlano e non si capiscono”. Ogni membro ha potuto salutare il Papa individualmente.
Tra i relatori c'era anche Maria Ressa, che aveva parlato sabato nell'Aula Paolo VI. Parlando di “Navigare nell'ambiente mediatico contemporaneo”, ha evidenziato le sfide più urgenti che l'ambiente mediatico contemporaneo deve affrontare, tra cui la disinformazione, la polarizzazione e la radicalizzazione. Ha invitato i partecipanti a riflettere su come la comunicazione della Chiesa possa trasformare questo contesto in uno spazio di speranza.
È seguito un panel di due persone incentrato sul “Cambiamento del paradigma della comunicazione: l'ascesa dei social media e degli influencer cattolici”.
Padre Paolo Benanti, TOR, ha fatto un'eccellente presentazione sull'intelligenza artificiale, fornendo approfondimenti sui suoi sviluppi futuri ed esplorando il suo impatto sulla comunicazione della Chiesa. Benanti insegna alla Pontificia Università Gregoriana, consiglia il Papa sull'etica dell'IA e della tecnologia ed è stato consultato dal governo italiano sull'IA. A seguire Eli Pariser, fondatore di New Public network, ha parlato della creazione di comunità online che favoriscano la connessione, facilitino il pluralismo e incoraggino l'impegno civico.
Nel pomeriggio, il cardinale Luis Tagle, che lavora nell'area dell'evangelizzazione, ha tenuto una riflessione spirituale sulla risposta cristiana in mezzo alle sfide odierne della comunicazione.
28 gennaio
Il giorno seguente, la terza sessione è iniziata con lo scrittore irlandese Colum McCann che ha parlato di narrazioni e racconti in grado di colmare le differenze, infrangere gli stereotipi e costruire la comunione tra le persone. È seguita una tavola rotonda di cinque persone che hanno illustrato le loro iniziative in materia di narrazione. È seguito un altro panel di cinque persone con ulteriori esempi concreti di impegno con i giovani e le persone ai margini, di testimonianza in contesti difficili e di resistenza alla disinformazione e alle crisi.
La quarta sessione pomeridiana prevedeva quattro workshop paralleli, ai quali i partecipanti hanno potuto partecipare a due di essi. I workshop riguardavano la piattaforma, le migliori pratiche di trasmissione della liturgia, le strategie per gli uffici di comunicazione e, infine, la formazione.
Il gruppo è poi partito per la Basilica di San Pietro dove il Segretario di Stato vaticano, cardinale Pietro Parolin, ha celebrato la Messa all'Altare della Cattedra nella Basilica Vaticana. Alla Messa hanno partecipato circa 200 responsabili della comunicazione delle conferenze episcopali e delle famiglie religiose che hanno partecipato alle conferenze presso l'Università Urbaniana.
Prendendo spunto dal Vangelo del giorno, Gesù che parla degli scribi e dei farisei, il cardinale ha tracciato i sintomi di alcune “malattie spirituali” dilaganti e le rispettive “medicine”. E ha aggiunto: “Credo che a nessuno di noi manchi l'umile consapevolezza di riconoscere che anche il nostro cuore può essere affetto da tali malattie”, riferendosi all'ipocrisia citata da Gesù nel passo evangelico.
Utilizzando i vari strumenti della comunicazione - voce, scrittura, immagini - “siete chiamati a raccontare”, ma senza mai disconoscere “il valore primario” degli altri, facendo uso di una parola “adeguata e mai urlata”, garantendo “riservatezza, magnanimità” e “discrezione”. Per il cardinale, questa è una comunicazione responsabile.
29 gennaio
L'ultima giornata è stata trascorsa in piccoli gruppi, divisi per lingua. Ai membri è stato chiesto di evidenziare le questioni più importanti emerse nei giorni precedenti. Queste sono state poi presentate all'intero gruppo in una sessione plenaria. La giornata e la conferenza si sono concluse con la foto di gruppo scattata dal fotografo pontificio.