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Mercoledì, 15 Marzo 2023 08:32

San Giuseppe e l'Ordine Carmelitano

Jerg Ratgeb, Flight into Egypt, 1515-1521 Jerg Ratgeb, Flight into Egypt, 1515-1521 Wall painting from the former Carmelite monastery in Frankfurt am Main, Germany

Una pia leggenda medievale sosteneva che la Sacra Famiglia visitasse e parlasse periodicamente con gli eremiti che vivevano vicino al pozzo di Elia sul Monte Carmelo. Secondo la mentalità dell'epoca, ciò affermava un legame particolare tra i Carmelitani e la Sacra Famiglia.

Passato il Medioevo, queste relazioni spirituali degli uomini e delle donne dell'Ordine sono continuate fino ad oggi, unendo la venerazione alla Vergine Maria con quella a colui che per lei e per Gesù si è sacrificato nel lavoro e nel silenzio di tutta la sua vita. Si fondevano così, in armoniosa contemplazione, i tre grandi amori: di Gesù, di Maria e di Giuseppe.

In Giuseppe, il falegname di Nazareth, la gente trovò un modello per la propria vita contemplativa e attiva. La devozione a Giuseppe fiorì ed egli venne invocato come "protettore e patrono" dell'Ordine. In Europa, nel XIII e XIV secolo, i Carmelitani, i Francescani e i Servi di Maria diffusero la devozione a San Giuseppe. La festa liturgica di San Giuseppe appare nella seconda metà del XV secolo con un Ufficio tutto suo.

Il carmelitano belga Arnold Bostius annotò questa solenne devozione a San Giuseppe nel 1479. Egli scrisse:

"Celebriamo ancora San Giuseppe, casto e retto, custode dell'eterno Dio, provvido e diligentemente considerato padre, sposo amato di Maria, testimone fedelissimo e custode della sua verginità. Come la sua vergine sposa, era molto sollecito per la salvezza di tutti, perfetto in tutte le virtù" (De Patronatu BVM, n. 1694).

L'Ufficio di San Giuseppe fu stampato nel Breviario pubblicato a Bruxelles a partire dal 1480, mentre la Messa propria si trova nei messali editi a partire dal 1500. La qualità delle letture e degli inni è considerata una testimonianza eloquente del fervore con cui i Carmelitani onoravano San Giuseppe in quel periodo. Il capitolo generale dei Carmelitani del 1680 elesse all'unanimità San Giuseppe come primo protettore dell'Ordine.

La festa è stata soppressa per la Chiesa universale con la riforma del calendario liturgico dopo il Concilio Vaticano II. Tuttavia, sia i Carmelitani che i Carmelitani Scalzi ottennero il permesso di aggiungere "Protettore del nostro Ordine" al titolo della festa del 19 marzo.

Dal XVII secolo a oggi numerose chiese e monasteri carmelitani sono stati dedicati a San Giuseppe. Il merito di questa diffusione della devozione a San Giuseppe va attribuito soprattutto a Santa Teresa di Gesù, di cui sono note le ardenti espressioni su San Giuseppe:

"Ho preso per mio avvocato e patrono il glorioso San Giuseppe... Vedevo chiaramente che il suo aiuto era sempre più grande di quello che avrei potuto sperare .... Se la mia parola potesse essere autorevole, mi dilungherei volentieri a raccontare in dettaglio le grazie che questo glorioso santo ha fatto per me e per gli altri". (Vita, VI, 6-8)

Delle 17 case fondate da Teresa, 12 erano dedicate a San Giuseppe.

Anche Santa Teresa di Lisieux aveva una grande devozione per San Giuseppe:

"Pregavo San Giuseppe di vegliare su di me; fin dall'infanzia, avevo una devozione per lui che si fondeva con l'amore per la Madonna. ... Ero così ben protetta che mi sembrava impossibile avere paura". (Ms A, 158)

Accanto all'influenza di San Giuseppe sulla vita e sulla pietà dell'Ordine, ci sono anche gli scritti del teologo Andrea Horuken nel 1451 e le incredibili poesie del Mantovano in Fastorum Libri XII e in Parthenice I. Nei secoli XVI-XVIII non mancano predicatori e scrittori di rilievo che riflettono l'importanza di San Giuseppe. Nel 1723, Raffaello "il Bavaro" pubblicò una Storia di San Giuseppe. Quest'opera ebbe una notevole influenza nella devozione del santo in epoca moderna presso i conventi e i monasteri dell'Ordine.

(da Dizionario Carmelitano, “Giuseppe, Santo”)

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