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Displaying items by tag: Calendar of Feasts and Memorials

Mercoledì, 11 Giugno 2025 06:53

Sant'Eliseo, profeta

14 Giugno | Memoria

Eliseo, il discepolo per eccellenza

Eliseo non è il solo discepolo di Elia. Seguendo una tradizione ebraica che si ritrova nelle Vitae prophetarum, nell'introduzione di Gerolamo al suo Commento al libro di Giona e in qualche altro scritto patristico, Giona sarebbe il figlio della vedova di Sarepta, riportato in vita dal profeta e divenuto discepolo di Elia: «Giona, dopo la sua morte, fu risuscitato dal profeta Elia: lo seguì, soffrì con lui e, per la sua obbedienza verso di lui, meritò il favore del dono della profezia» (Sinassario arabo giacobita del 22 settembre).

G. Baconthorp conosceva questa tradizione che gli deriva da Gerolamo. G. de Cheminot fa un discepolo colui che Elia rimandò quando fuggiva da Gezabele, il primo, seguendo F. Ribot. È questi che Elia invia alla vetta del Monte Carmelo per osservare la venuta della pioggia. 

Secondo le Vitae prophetarum, Abdias, intendente di Achab che nascose i cento profeti, a cinquanta a cinquanta, inviati da Achazia, divenne discepolo di Elia. Teodoro Bar-Koni, autore nestoriano dell'VIII secolo, precisa che fu dotato del dono della profezia dopo aver seguito Elia. I carmelitani medievali enumerano Abdias fra i grandi discepoli di Elia. Filippo Ribot è il solo carmelitano del XIV secolo a fare anche del profeta Michea un discepolo di Elia.

In questo gruppo di discepoli, Eliseo occupa il primo posto (Cheminot, Ribot).

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Martedì, 10 Giugno 2025 06:35

B. Ilarione Januszewski, Sacerdote e Martire

12 Giugno Memoria facoltativa

Hilary Januszewski, nato Pawel l'11 giugno 1907 in Polonia, entrò nell'Ordine dei Carmelitani nel 1927 e fu ordinato sacerdote nel 1934. Durante l'occupazione tedesca della Polonia, quando altri frati furono arrestati, si offrì volontario per sostituire un confratello malato. Da quel giorno incominciò il suo calvario. Venne inviato nella prigione di Montelupi (Cracovia), poi nel campo di concentramento di Sachsenchausen e nell'aprile 1941 a quello di Dachau. Là fu un esempio di vita di preghiera, incoraggiando gli altri e suscitando fiducia in un domani migliore. Insieme agli altri Carmelitani, fra i quali san Tito Brandsma, si radunava spesso per la preghiera. Morì il 25 marzo 1945 di tifo, poco prima della liberazione del campo. Fu beatificato da Papa Giovanni Paolo II il 13 giugno 1999.

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Mercoledì, 28 Maggio 2025 12:38

100 anni di canonizzazione di S. Teresa di Lisieux

La Normandia festeggia i 100 anni di santità della sua cittadina più famosa

La Chiesa cattolica e la città di Lisieux hanno festeggiato il centenario della canonizzazione di Santa Teresa del Bambino Gesù e del Santo Volto con tre giorni di celebrazioni solenni dal 16 al 18 maggio 2025. Il 18 maggio, la Basilica di Santa Teresa ha trasmesso in diretta su maxischermi la messa di inaugurazione di Papa Leone XIV dalla Piazza San Pietro in Vaticano.

La famosa santa francese, spesso chiamata dai devoti “Il piccolo fiore”, nacque con il nome di Teresa Martin. Dopo soli nove anni di vita religiosa nel monastero carmelitano di Lisieux, morì di tubercolosi nel 1897, all'età di 24 anni. Viveva con due delle sue sorelle maggiori e, alla fine, con la sorella più cara nello stesso monastero.

Dopo la sua morte, Teresa è diventata famosa in tutto il mondo grazie al suo libro di memorie spirituali, Storia di un'anima. È diventata subito oggetto di una devozione incredibile. La basilica costruita in suo onore a Lisieux è oggi il secondo luogo di pellegrinaggio più visitato in Francia dopo Lourdes. Ogni anno circa un milione di persone visitano la basilica. Beatificata nel 1923, fu canonizzata a Roma il 17 maggio 1925 da papa Pio XI, che nel 1927 la proclamò patrona delle missioni. Papa Pio X la definì “la più grande santa dei tempi moderni”. Cento anni dopo la sua morte, nel 1997, san Giovanni Paolo II la proclamò Dottore della Chiesa.

Le celebrazioni di quest'anno hanno coinvolto tutta la città. Sono state organizzate attività per tutti, indipendentemente dall'età, dal livello di fede o dalla pratica religiosa.

Il 16 maggio, in serata, una processione con le reliquie di Santa Teresa su un carro trainato da cavalli ha attraversato le strade di Lisieux, seguita da diverse centinaia di persone. Si tratta del reliquiario che ha girato il mondo attirando sempre grandi folle di devoti di Teresa. 

Il reliquiario ha fatto tappa nella cattedrale dove la famiglia Martin andava regolarmente a messa. È stato poi trasferito nella basilica per una veglia di preghiera.

Il giorno seguente, il reliquiario è stato esposto davanti alla basilica. Sono stati letti alcuni scritti della santa e la folla ha cantato inni. Durante la messa è stata letta l'omelia pronunciata da papa Pio XI a Roma durante la messa di canonizzazione nel 1925.

Il resto del fine settimana, i pellegrini e altre persone hanno partecipato ad attività legate alla vita e alla spiritualità di Santa Teresa. Hanno potuto fare un pellegrinaggio giubilare e confessarsi, ma anche partecipare a cacce al tesoro per bambini, visite guidate al museo delle cere e, in omaggio alle curiosità del XXI secolo, hanno aiutato a costruire una grande struttura con mattoncini Lego.

Persone vestite con costumi dell'epoca, alla fine del XIX secolo, hanno accompagnato i visitatori nei luoghi in cui visse Teresa, in modo che potessero facilmente immergersi nell'atmosfera della vita quotidiana a Lisieux ai tempi di Santa Teresa.

Il vescovo della diocesi di Bayeux e Lisieux, Jacques Habert, ha commentato che oggi Teresa esercita un grande fascino su persone di diversa estrazione sociale.

“Quando attraverso la piazza davanti alla basilica di Lisieux, rimango sempre colpito dal numero di persone che chiaramente non sono abituate ad andare in chiesa”, ha detto. “Hanno sentito parlare di Teresa, sono interessati a lei e vogliono entrare e accendere una candela. È un tipo di attrazione che va oltre la nostra comprensione”.

“Durante la prima guerra mondiale, molti soldati, sia francesi che tedeschi, hanno testimoniato la loro devozione per lei e le grazie ricevute per sua intercessione”, ha aggiunto padre Schwab. “E da allora l'entusiasmo per lei non è diminuito”.

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Leggenda delle foto:
Reliquiario di Santa Teresa di Gesù Bambino e del Volto Santo (Per gentile concessione della Società del Piccolo Fiore, Darien, USA)
Basilica di San Pietro, 17 maggio 1926 (Wikicommons, pubblico dominio)
Santa Teresa di Gesù Bambino e del Volto Santo (Wikicommons, pubblico dominio)
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Giovedì, 22 Maggio 2025 08:02

Santa Maria Maddalena de' Pazzi, Vergine

25 Maggio Festa

Dal Libro dei colloqui «della rivelazione» e «della probazione» di santa Maria Maddalena de' Pazzi, vergine

Vieni Spirito Santo

Sei pur mirabile, o Verbo, nello Spirito Santo, a fare che esso infonda se stesso nell'anima, per la quale infusione essa viene ad unirsi con Dio, concepisce Dio, gusta Dio, non si diletta altro che di Dio.

E viene lo Spirito Santo nell'anima sempre segnato con quel prezioso sigillo del Sangue del Verbo, svenato Agnello; anzi il Sangue è quello che lo muove a venire, se ben da se stesso si muove e vuol venire.

Il movente Spirito è in sé la sostanza del Padre e la sostanza del Verbo; e va partendosi dall'essenza del Padre, dal compiacimento del Verbo, e viene come fonte diffondendosi nell'anima e l'anima si annega in Lui. E come due fiumi, sboccano, si uniscono insieme in tal modo che il minore di essi lascia il suo nome prendendo quello del maggiore, così fa questo Spirito divino che viene all'anima per unirsi con lei. Ma bisogna che l'anima, che è la minore, perda il nome e lo lasci allo Spirito Santo; e deve far questo col trasformarsi tanto nello Spirito da divenire con lui una stessa cosa.

E si infonde questo Spirito, dispensatore dei tesori che sono nel seno del Padre e tesoriere dei consigli che si fanno tra il Padre e il Verbo, in modo tanto soave nell'anima che non è inteso e, per la sua grandezza, da pochi stimato.

Col suo peso e leggerezza si muove in tutti quei luoghi atti e preparati a riceverlo. Dalla sua frequente loquela e sommo tacere è sentito da tutti; con un impetuoso risguardo, immobile e mobilissimo, a tutti s'infonde.

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Lunedì, 19 Maggio 2025 08:15

Santa Gioacchina de Vedruna, Religiosa

22 Maggio Memoria facoltativa
 
Dalle Lettere di S. Gioacchina de Vedruna
(Epistolario, Vitoria, 1969,pp.275,245,260,297, 254,297,37)
 
Al di sopra di ogni cosa abbiate la carità
Volesse il cielo che tutti ardessimo di amore per il Signore; se ne fossimo accesi, lo si annuncerebbe e manifesterebbe al mondo con forza sempre maggiore, fino ad infiammarne tutta la terra. Perciò dico a tutti: nutriamo grandi desideri e il Signore ci donerà certamente ciò che più sarà conveniente.

Sì, dobbiamo purificare il nostro cuore da tutto ciò che può impedire il vero amore per Gesù. Egli soltanto è l'amore e nell'amore desidera comunicare con noi. Continuamente, senza sosta, il buon Gesù ci chiama: fino a quando saremo sordi al suo invito? Offriamo a Gesù i nostri cuori, doniamogli la nostra volontà, mettiamo al suo servizio le nostre facoltà e i nostri sensi.

Nel nostro cuore non vi sia alcun attaccamento disordinato alle creature, ma vi sia soltanto amore, un amore sempre più ardente, perché l'amore non si contenta mai e non si acquieta finché non l'abbia consumato. E quando l'amore purissimo di Gesù avrà infiammato completamente il nostro cuore, toglierà tutto ciò che non sia l'amore.

Non dormiamo, dunque: amiamo Dio senza posa. Dio solo, creatore del cielo e della terra, sia la nostra pace, il nostro conforto. Infatti possiamo sempre trovare Colui che rimane in eterno; tutto il resto passa, è transitorio.

L'amore, l'amore, vi raccomando un amore sempre più ardente, che mai si acquieti. Quanto più ameremo Dio, tanto più desidereremo di amarlo. E quando avremo Gesù nel nostro cuore, saremo certi di possedere in Lui e con Lui tutte le cose.

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Giovedì, 15 Maggio 2025 08:51

San Simone Stock, Religioso

16 Maggio Memoria facoltativa (Memoria obbligatoria nella provincia della Gran Bretagna)

Da “Ignea Sagitta” di Nicolò Gallico, Priore Generale

La condurrò nel deserto e parlerò al suo cuore

Non è forse il nostro Signore e Salvatore che, con la sua grazia, ci ha condotti nella solitudine, dove parla al nostro cuore con particolare familiarità? Egli dona consolazione ai suoi amici e rivela misteri arcani non in pubblico, nella piazza, tra il rumore e il tumulto, ma nella cella.

Infatti, nella solitudine di una montagna, Abramo, mosso dall'obbedienza, salì su ordine del Signore per sacrificare suo figlio Isacco; non esitò nella sua fede e guardò da lontano il compimento della promessa che si realizzò nella passione di Cristo, che è il vero Isacco. Anche Lot, nipote di Abramo, ricevette l'ordine di fuggire da Sodoma per salvarsi nella solitudine delle montagne. Nella solitudine del Monte Sinai, Mosè ricevette la legge. Lassù era rivestito di tale splendore che quando scese, gli altri non potevano guardare il suo volto radioso.

Mentre Maria e Gabriele conversano nella solitudine di una cella, il Verbo dell'Altissimo Padre si incarna. Dio, fatto uomo, nella Trasfigurazione mostra chiaramente la sua gloria ai rappresentanti dei due testamenti nella solitudine del Monte Tabor. Il nostro Salvatore sceglie la solitudine di una montagna per pregare da solo. Nella solitudine del deserto, digiunò ininterrottamente per quaranta giorni e quaranta notti, e lì volle essere tentato dal diavolo per mostrare quale fosse il luogo più adatto per pregare, mortificare se stesso e vincere il tentatore. Il Salvatore va quindi nella solitudine di una montagna e in un deserto per pregare; scende dalla montagna quando vuole predicare e mostrare le sue opere.

Colui che ha chiamato i nostri Padri alla solitudine di una montagna si è mostrato a loro e ai loro successori come un segno, affinché potessero rivivere nella loro vita le sue azioni, che non sono mai prive di un significato profondo.

Alcuni dei nostri predecessori hanno seguito questa regola indubbiamente santa del Salvatore. Riconoscendo la propria imperfezione, hanno vissuto a lungo nella solitudine dell'eremo; e poiché volevano aiutare il prossimo senza la minima distrazione personale, di tanto in tanto, ma piuttosto raramente, lasciavano l'eremo e seminavano ampiamente ciò che avevano raccolto con dolcezza nel silenzio della contemplazione, spargendo i semi attraverso la predicazione.

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Venerdì, 09 Maggio 2025 06:56

San Giorgio Preca, Sacerdote

9 Maggio Memoria facoltativa (Memoria obbligatoria nella provincia di Malta)

Nacque a Malta il 12 febbraio 1880. Viveva a Valletta, città capitale di Malta, a pochi passi dal Santuario della Madonna del Carmine. Da bambino, secondo l'usanza del tempo, Giorgio venne incorporato nella Famiglia Carmelitana con l'imposizione dello Scapolare. Ancora giovane sentì la vocazione per il sacerdozio. Fu ordinato sacerdote il 22 Dicembre 1906.

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Lunedì, 05 Maggio 2025 07:39

Sant'Angelo di Sicilia, Sacerdote e Martire

5 Maggio | Memoria

Angelo è annoverato tra i primi Carmelitani che dal monte Carmelo tornarono in Sicilia, dove, secondo le fonti tradizionali degne di fede, morì a Licata per mano di uomini empi, nella prima metà del XIII secolo.

Il culto di Sant'Angelo si diffuse in tutto l'Ordine e anche tra il popolo. Egli e Sant'Alberto di Trapani sono considerati "i padri" dell'Ordine, per essere stati i primi due santi che ebbero culto nell'Ordine.

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Tra il 1625 e il 1627 venne celebrato a Licata un “processo” sui miracoli attribuiti a sant’Angelo carmelitano, il cui martirio, secondo la tradizione agiografica, sarebbe avvenuto proprio nella città affacciata sul Canale di Sicilia. Un dettagliato studio degli atti del processo si può trovare nel libro Miracula et Benefitia: Malattia, taumaturgia e devozione a Licata e in Sicilia nella prima età moderna di Marco Papasidero, pubblicato dalle Edizioni Carmelitane.

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B. Ángel M. Prat Hostench, Lucas de S. José Tristany Pujol e compagni, Martiri
4 Maggio | Memoria facoltativa (Memoria obbligatoria nelle province di Spagna)

Il Commissariato della Catalogna fu istituito nel 1932. Quasi immediatamente iniziarono le difficoltà. Nel febbraio 1934 la chiesa carmelitana fu profanata. In ottobre, guardie comuniste furono poste all'ingresso del convento per impedire ai religiosi di uscire. Nel giugno 1936 il sindaco proibì ai religiosi di insegnare nelle scuole e di lavorare negli ospedali. Poco dopo, un carmelitano fu lapidato mentre camminava per strada. L'unico giornale che difendeva i religiosi fu chiuso il 18 luglio. Il giorno seguente le chiese e i monasteri furono saccheggiati, devastati e bruciati. Il 20 luglio, festa di Sant'Elia, la comunità si sciolse.

La storia dei Carmelitani durante questo periodo e la biografia di molti dei Carmelitani catalani martirizzati si trovano nel libro Profili di santità I di Redemptus M. Valabek, O. Carm., pubblicato dalle Edizioni Carmelitane.

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Venerdì, 14 Marzo 2025 08:31

San Giuseppe, Patrono della Buona Morte

19 Marzo Solennità

La morte è un mistero. Per un cristiano, la buona morte, secondo Papa Francesco, è un'esperienza della misericordia di Dio, che si avvicina a noi anche nell'ultimo momento della nostra vita. Secondo la tradizione cattolica, San Giuseppei è considerato il modello del pio credente che ha ricevuto la grazia al momento della morte.

Nei primi mesi del 2022, Papa Francesco ha riflettuto sulla persona di San Giuseppe durante le sue udienze generali settimanali. Durante l'udienza del 9 febbraio, il Papa ha parlato della tradizionale devozione a San Giuseppe come patrono della buona morte e del significato della morte alla luce della Risurrezione.

Sebbene manchino dati storici, questa tradizione è nata dall'idea che Giuseppe fosse morto “tra le braccia di Gesù e Maria” prima di lasciare Nazareth. Dopo tutto, non c'è alcuna menzione di Giuseppe nelle Scritture dopo i racconti dell'infanzia, in particolare la storia del ritrovamento di Gesù nel tempio. Quindi la saggezza convenzionale ritiene che sia morto. Al contrario, alcune tradizioni orientali hanno fatto credere che Giuseppe avesse 90 anni.

Nel motu proprio Bonum sane [luglio 1920], Papa Benedetto XV scrisse che Giuseppe “è meritatamente considerato il più efficace protettore dei moribondi, essendo spirato alla presenza di Gesù e Maria” e poi spinse i parroci a sostenere le pie associazioni istituite per implorare Giuseppe a favore dei moribondi. Le associazioni dell'epoca erano “Della Buona Morte”, “Del Transito di San Giuseppe” e “Per i moribondi”.

Riferendosi al Papa emerito Benedetto XVI, 95 anni, Francesco lo cita: “Sono davanti all'oscurità della morte, alla porta oscura della morte”. Mentre la nostra cultura cerca di rimuovere la realtà della morte e di igienizzarne le conseguenze, la nostra fede cristiana ci aiuta ad affrontarla. È attraverso la Risurrezione che la nostra morte assume un significato, perché “la luce che ci attende dietro la porta oscura della morte” è Cristo risorto.

Per saperne di più su San Giuseppe, Protettore principale dell'Ordine ...

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