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Martedì, 16 Aprile 2024 07:25

Il Beato Battista Spagnoli, una rana e una formica

17 Aprile Memoria

Una delle controversie tra l'Ordine e le Congregazioni mantovane riguardava l'abito da indossare per i membri. Il Capitolo generale di Asti del 1472, con l'aiuto non indifferente di Papa Sisto IV, secondo l'opinione comune, elesse Cristoforo Martignoni, membro di spicco della Congregazione mantovana. Tuttavia, il generalato di Martignoni sarà segnato da continui conflitti con la Congregazione mantovana. Secondo lo storico carmelitano Joachim Smet, Martignoni era appassionato di buon ordine: uniformità di abiti, vita e dottrina nell'Ordine.

Oltre a un importante cambiamento nell'allineamento delle case dell'Ordine in Italia, Martignoni cercò di unificare l'abito in tutto l'Ordine e tentò di farlo con un decreto del Capitolo del 1471. La Congregazione mantovana iniziò una campagna di opposizione. Per loro, la forma originale dell'abito simboleggiava il tentativo di tornare alle fonti dello spirito dell'Ordine. Adottare l'abito dei conventuali sembrava equivalere a dissolvere la riforma. Nel 1475 il papa sospese la discussione, in attesa di una sua decisione, per poi riaprire la questione con il successore di Martignoni nel 1483.

A questo punto, il vicario della Congregazione mantovana era il famoso poeta Battista Spagnoli. Egli inserì nelle sue Ecloghe un dialogo tra una rana (un frate riformato) e una formica (un conventuale) sul colore dell'abito. Riuscì a tenere aperta la questione, finché il 26 maggio 1484 ottenne da Sisto IV una decisione definitiva a favore della Congregazione mantovana: mantenere l'abito grigio.

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