Alla ricerca del dialogo
Durante la sua intera vita, P. Titus Brandsma è stato un uomo di perdono e riconciliazione anche nelle situazioni e nei contesti più complicati. Quando era assistente della stampa cattolica, ha dovuto affrontare situazioni complesse (tensioni politiche, lotte sindacali, radicalizzazione, ecc.) e ha sempre mostrato uno spirito di dialogo, aperto all’ascolto di tutt. Questo gli valse il soprannome de “il riconciliatore”.
Allo stesso modo, durante il suo anno come Rettore Magnifico dell’Università Cattolica di Nimega, il professor Brandsma ha cercato di creare un’atmosfera di dialogo e ha sempre cercato di trovare aree di incontro e comprensione. Non fu facile, poiché le università dell’Europa centrale nei primi anni ‘30 vivevano in un’atmosfera di estrema tensione tra radicalismi di vario tipo (comunisti, fascisti, nazionalisti, ecc.).
È forse in questo contesto che possiamo comprendere meglio la sua passione per l’esperanto, la lingua artificiale creata da Ludwig Zamenhof per evitare sia la divisione (nonché la violenza) causata dalla non sempre facile coesistenza delle lingue, sia per rifiutare il colonialismo linguistico che, in molte occasioni, porta all’imposizione. L’esperanto fu per lui - forse un po’ romanticamente - uno strumento di comprensione, un modo per superare le barriere linguistiche che spesso diventano barriere razziali, suprematiste e discriminatorie.
Ecumenismo
È anche da questo punto di vista che l’atteggiamento ecumenico del p. Titus può essere compreso in tutta la sua profondità. Il nostro carmelitano è stato un vero pioniere dell’ecumenismo nel Carmelo. Prese parte, con grande entusiasmo, al cosiddetto “Apostolato della Riunificazione”, volto a una migliore conoscenza e avvicinamento dei cattolici alle Chiese orientali. Ha sempre mostrato un atteggiamento molto rispettoso e vicino ai protestanti (la maggioranza nei Paesi Bassi) e ha sempre cercato un dialogo franco e fraterno con i fratelli separati.
Di fronte al conflitto
Durante i duri mesi di prigionia in varie carceri e campi di concentramento, P. Titus visse con diversi protestanti, alcuni dei quali avrebbero poi testimoniato nel processo di beatificazione, evidenziando la sua gentilezza, la sua cordialità e la sua profonda fiducia nel Signore. Ciò non vuol dire che fosse un “diplomatico” o che non avesse forti principi etci e religiosi. Tutto il contrario. Infatti, dopo l’invasione dei Paesi Bassi, il professor Brandsma mostrerà in molte occasioni la sua ferma opposizione ad alcune delle misure del governo occupante, sia nel campo dell’istruzione (quando si rifiutò di obbedire all'ordine di espellere i bambini ebrei) sia nel campo della stampa (quando chiese ai direttori dei giornali cattolici di rifiutare di pubblicare gli slogan nazisti).
Tuttavia, nonostante il suo fermo rifiuto dell’ideologia nazionalsocialista, non mostrò mai odio verso le guardie dei Lager in cui è stato. Inoltre, il nostro carmelitano ha invitato i religiosi che ha incontrato a Dachau a pregare per loro. In fondo, credeva che cedere all’odio sarebbe stata la vera vittoria del male...
P. Titus non odiava nemmeno i tedeschi come popolo, come nazione. Quando gli fu chiesto dal sergente Hardegen di scrivere un breve saggio sulle ragioni per cui gli olandesi e specialmente i cattolici si opponevano al nazionalsocialismo, il prigioniero elaborò un breve saggio in cui sviluppò le ragioni filosofiche, etiche e religiose di questa opposizione (un argomento del quale aveva spesso parlato nelle sue lezioni universitarie). Nonostante l’evidente opposizione, il saggio si concludeva con una bella benedizione: Dio salvi l’Olanda! Dio salvi la Germania! Che Dio conceda a questi due popoli di camminare nuovamente in pace e libertà e di riconoscere la sua Gloria per il bene di queste due nazioni così vicine tra loro...
Oggi
In un mondo come il nostro, pieno di divisioni e conflitti, padre Titus appare davanti ai nostri occhi come esempio, come un testimone che la riconciliazione e il perdono sono possibili, nonostante le difficoltà, e come un vero martire dei valori cristiani più autentici.
Preghiera
Ti chiediamo, Signore,
per l'esempio e l'intercessione di Titus Brandsma,
che soffrì i tormenti del martirio con fortezza
e piena fiducia nella volontà di Dio,
che anche noi, carmelitani del XXI secolo,
frati, monache contemplative, religiose di vita attiva,
terziari, laici di vari gruppi...
sappiamo sempre testimoniare la radicalità dell'amore cristiano
e i valori del Vangelo
e che le nostre vite siano semi di riconciliazione e perdono.
Maria, Madre e Decoro del Carmelo: prega per noi.
Titus Brandsma, Martire Carmelitano: intercedi per noi.
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