Due storie di trasformazione
La grande festa di Pasqua di domenica scorsa ha dato inizio ai 50 giorni in cui la Chiesa celebra la Resurrezione, che si concluderanno con la festa di Pentecoste fra sei settimane.
Il Vangelo di ogni domenica è una meditazione su Gesù, ora il Cristo Risorto, che si fa riconoscere per mezzo delle scritture e nello spezzare il pane, portatore di vita piena, la nostra via, verità e vita, pegno dell’amore di Dio.
Nel Vangelo di oggi possiamo riscontrare due storie di trasformazione grazie all’incontro con Gesù risorto.
Innanzitutto, Gesù appare a un gruppo di discepoli spaventati e sconcertati, che si stanno nascondendo in una stanza. Le sue prime parole sono: «Pace a voi!». Nel momento in cui i discepoli riconoscono la presenza di Gesù Risorto in mezzo a loro, la paura e lo sconcerto si convertono in gioia. Ma non è tutto. Subito dopo li invia per essere missionari di pace e di perdono. Ricevendo lo Spirito Santo i discepoli passano dall’essere un gruppo di persone impaurite e nascoste, ad essere proclamatori audaci dell’amore e della misericordia di Dio.
Sappiamo già che la paura genera isolamento e solitudine. Ci conviviamo ogni giorno. Mentre prendiamo le misure necessarie per la nostra e altrui sicurezza, stiamo cercando di non lasciare che anche i nostri cuori si blocchino. C'è qualcosa di intrinsecamente buono nella natura umana. Le persone stanno trovando nuovi modi per prendersi cura gli uni degli altri. Come i ristoranti di prima classe che offrono centinaia di pasti a persone povere, anziane o sole. Ci sono molti altri esempi di persone che trasformano la paura e lo smarrimento in momenti di speranza e di gioia. Non riconosciamo forse la presenza di Gesù Risorto anche in queste azioni salvifiche?
La seconda storia del Vangelo di oggi è quella che tutti conosciamo come l’incredulità di Tommaso, anche se, in realtà, dovrebbe essere conosciuta come il credo di Tommaso – il dubbio è solo l'inizio della storia.
Gesù non sgrida o non rimprovera Tommaso. Se Tommaso sta cercando delle prove, gli basta solamente toccare Gesù per vedere che è reale. È l’incontro personale con Gesù che lo fa passare dall’essere dubbioso all’essere credente.
Ancora una volta il Vangelo ci ricorda che la fede non riguarda il credere con la ragione o alla ricerca di prove. La fede si trova solo nella nostra viva relazione con Gesù.
Forse in questo strano periodo abbiamo un po’ più di tempo per sederci e parlare con Gesù, per riconoscerlo già presente nei nostri cuori, per permettere alle nostre paure e ai nostri dubbi di essere superati dall'amore, per trovare modi nuovi e creativi per trasformare l'oscurità di questi giorni in luce, pace e gioia per gli altri.
Possa la nuova vita che festeggeremo per i prossimi cinquanta giorni donarci la creatività dello Spirito di cui abbiamo bisogno per essere il cuore vivo di Dio nel nostro mondo di oggi.
- pdf Celebrando In Casa - Seconda Domenica Di Pasqua (209 KB)
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- pdf Celebrando En Familia - El Domingo De Pascua (214 KB)
- pdf Celebrando em Familia - Segundo Domingo Da Páscoa [Português] (238 KB)
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Siamo consapevoli che Cristo è presente non solo nel Santissimo Sacramento ma anche nelle Scritture e nei nostri cuori. Anche quando siamo soli continuiamo a far parte del Corpo di Cristo.
Nella stanza che avete deciso di utilizzare per questa preghiera potreste prendere con voi una candela accesa, un crocifisso ed una Bibbia. Questi simboli ci aiutano a ricordarci della sacralità dei nostri momenti di preghiera e possono aiutarci a sentirci uniti con le nostre comunità locali.
Il seguente testo è strutturato in modo che ci sia una guida e il resto di coloro che pregano, ma le parti della guida possono essere ripartite tra i presenti.