Incontri ravvicinati con il Regno di Dio
(Mt 13:44-52)
Nel Vangelo, Gesù paragona il Regno ad un tesoro nascosto in un campo, a un commerciante alla ricerca di perle preziose e alla rete di un pescatore che raccoglie ogni genere di pesci.
Il punto fondamentale delle parabole si rivela nel come i personaggi agiscono in esse.
Nella prima parabola una persona si imbatte per caso nel tesoro. A volte può succedere anche a noi.
Viviamo felici le nostre vite quando, per caso, succede qualcosa o incontriamo qualcuno e le nostre vite cambiano per sempre. Se andiamo in profondità, possiamo discernere la presenza di Dio in quell'incontro.
Nella seconda parabola il Regno viene trovato dopo una lunga ricerca. Ciò ci rassicura che chi cerca trova sempre, e a quelli che bussano alla porta verrà sempre aperto.
La terza parabola introduce una nota di realtà: il Regno è un misto di ogni genere di cose ed è necessario fare un po’ di ordine.
Nelle prime due parabole è evidente la gioia di coloro che trovano il Regno (ovvero che fanno esperienza del Regno). È una gioia, un’esperienza così forte che per possedere quel Regno nulla viene risparmiato.
Lo scopo delle parabole non è di fornire delle risposte a dalle domande ma è quello di farci riflettere.
Come sappiamo, il Regno di Dio non è una ‘cosa’ o un ‘luogo’. È un'esperienza o un incontro con la vita di Dio.
Nella vita e nel ministero di Gesù molte persone hanno sperimentato il Regno attraverso l'incontro con lui che ha portato loro dignità, amore, perdono, liberazione dalla malattia, dalla disabilità, dalla colpa, dalla vergogna e persino dalla morte. Gesù ha reso presente il regno della grazia di Dio alle persone in ogni tipo di bisogno.
Mentre a volte veniamo sopraffatti dall'esperienza della presenza di Dio nei nostri cuori, più spesso sperimentiamo il regno della grazia di Dio attraverso gli altri. Queste persone, come Gesù, in qualche modo si presentano, rendono reale la presenza e l'azione di Dio specialmente (ma non solo) nei nostri momenti di bisogno.
Avendo provato questo, anche noi vogliamo possedere, trovare e trattenere la Fonte che ci ha toccato così profondamente e che ci ha portato speranza, conforto e libertà.
Il Regno, come ci viene ricordato nella terza parabola, è un miscuglio di pesci buoni e di pesci marci, santi e peccatori. Non è compito dei membri del Regno giudicare; il giudizio finale appartiene solo a Dio. Nel frattempo, la pazienza e la tolleranza devono guidare la pratica di tutti coloro che vivono il Regno.
Essi cercano le cose che nella vita hanno un reale valore. Sono pronti a fare grandi sacrifici per farli propri. Vivono la vita con virtù e saggezza e le loro vite sono una benedizione per gli altri nel momento in cui attingono dalla loro ricca riserva di valori e di virtù, di saggezza e di grazia. Non smettono mai di cercare ciò che ha valore, le ricchezze del regno, e non smettono mai di rendere Dio presente a coloro che li circondano.
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