Cinque di loro entreranno poi nella vita religiosa.
La famiglia possedeva una fattoria e un allevamento di mucche, e vendeva latte e formaggio prodotto nella stessa fattoria. A quel tempo, i cattolici erano una minoranza in Frisia e custodivano la loro religione e cultura. Il padre di Anno lavorò per preservare la cultura frisone nella sua famiglia e nella comunità locale; partecipò alla vita politca e fu anche presidente della commissione elettorale locale.
Quando Anno ebbe completato la sua istruzione secondaria in una scuola francescana, decise di entrare nell’Ordine Carmelitano. Iniziò il suo noviziato a Boxmeer nel settembre 1898 prendendo il nome di suo padre, Titus, come proprio nome religioso. Fece la sua prima professione nell’ottobre 1899 e fu ordinato sacerdote il 17 giugno 1905.
Dopo ulteriori studi all’Università Gregoriana di Roma, ottenne il Dottorato in Filosofia nel 1909. Titus aveva anche un vivo interesse sia per la Spiritualità che per il Giornalismo, due aree che, insieme alle sue attvità accademiche, avrebbero costituito gran parte del suo lavoro di tutta la vita.
Come frate carmelitano gli piaceva anche condividere la tradizione spirituale dell’Ordine con persone al di fuori dell’Università. Viaggiò molto, tenendo conferenze sulla spiritualità carmelitana.
In questo ruolo, incoraggiò gli editori ad opporsi alla pubblicazione della propaganda nazista sui giornali cattolici e sulla stampa in generale perché era particolarmente critico nei confronti dell’antisemitismo.
Quando i nazisti invasero l’Olanda nel maggio 1940, Titus era segretario dell’Arcivescovo di Utrecht e incoraggiò i vescovi a parlare contro la persecuzione degli ebrei e la violazione dei diritti umani in generale attuata dagli invasori. Così facendo, divenne un uomo controllato dalle autorità.
Titus fu internato a Scheveningen e Amersfoort, in Olanda, prima di essere deportato a Dachau, a giugno.
Sotto quel duro regime, la sua salute peggiorò rapidamente e fu trasferito nell’ospedale del campo già alla terza settimana di luglio. Fu sottoposto a esperimenti chimici prima di essere ucciso con un'iniezione letale il 26 luglio 1942. Il giorno della sua morte, i Vescovi Olandesi pubblicarono una lettera pastorale in cui protestavano fortemente contro la deportazione degli Ebrei dall’Olanda.
Prima della sua esecuzione, Titus aveva pregato che Dio aiutasse l’infermiera che avrebbe praticato l’iniezione a pentirsi delle sue azioni nel campo. Le diede anche la sua corona del rosario, sebbene lei protestò dicendo di essere una cattolica non praticante. Alcuni anni dopo, la stessa donna si recò in un priorato carmelitano per chiedere perdono e fu testimone nel processo per la beatificazione, che ebbe luogo a Roma, il 3 novembre 1985.