Dal 20 al 30 settembre 2021, il Centro Internazionale di Sant'Alberto (CISA), a Roma, ha ospitato un corso intensivo di storia e di spiritualità carmelitana.
Il corso è stato organizzato da P. Giovanni Grosso e P. Sandro Vella e vi hanno partecipato circa 30 carmelitani, tra cui i membri del CISA, gli studenti della Provincia Italiana e otto suore carmelitane.
Ogni giorno sono state tenute cinque presentazioni di una durata di circa un'ora ciascuna: tre al mattino e due al pomeriggio. I relatori hanno trattato diversi temi carmelitani per portare alla luce i primi 300 anni di storia dell'Ordine. Inoltre, sono state presentate le risorse per la ricerca di cui l'Ordine dispone oggi.
P. Giovanni Grosso ha iniziato il corso introducendo agli studi carmelitani e spiegando quali sono i materiali disponibili nelle due biblioteche del CISA.
P. Mario Alfarano ha contribuito con una presentazione sugli studi carmelitani attraverso la prospettiva dell'archivio dell'Ordine. P. Alfarano ha parlato anche sull’origine, lo sviluppo e la rubrica prima delle Costituzioni e della Ignea Sagitta (Freccia fiammeggiante) di Nicola il Francese.
P. Sandro Vella ha presentato i temi sulla Regola, su Maria del Carmelo nei primi secoli (della storia dell'Ordine), su Elia nelle Scritture e sull’Istituzione dei primi monaci.
Due dottorandi, Carlito da Silva e Kurt Mizza, hanno partecipato presentando una sessione ciascuno, il primo su Maria nelle Scritture, e il secondo sulle figure principali del Carmelo nei secoli XIII e XIV.
L'oratore principale, P. Giovanni Grosso, ha impressionato con diversi altri temi da lui presentati, tra cui le origini della Regola di Sant'Alberto nei movimenti di pellegrinaggio dell'epoca, i principali eventi del Carmelo nel XIII secolo prima dell'approvazione definitiva dell'Ordine, le immagini della Beata Vergine Maria del Monte Carmelo, il rito liturgico proprio dell'Ordine, il catalogo dei Santi carmelitani (Catalogus sanctorum), i padri fondatori dell'Ordine: San Alberto, Sant'Angelo attraverso testi e iconografia, e l'evoluzione dell'Ordine nel XIV secolo.
P. Giovanni ha combinato le sue lezioni con delle "gite sui luoghi d’interesse": concretizzando il ruolo della Madonna con una visita pomeridiana alla Basilica di Santa Maria Maggiore, e dai santi carmelitani presso la chiesa carmelitana di Santa Maria in Traspontina, situata sulla strada che porta a piazza San Pietro.
L'intero gruppo ha anche partecipato ad una gita di un giorno a Sutri, un'antica città un'ora a nord di Roma, dove sono stati ospitati da una comunità delle monache carmelitane di clausura.
In generale, il corso ha stupito tutti i partecipanti mostrando la ricca eredità del Carmelo nei primi 300 anni della sua storia.
“Il corso ci ricorda che anche se tutti noi abbiamo ricevuto una certa formazione sulla storia e la spiritualità dell'Ordine, questa non è stata sufficiente o per lo più è stata dimenticata. È interessante che, mentre molti di noi sono venuti a conoscenza dell'Ordine attraverso la tradizione dello Scapolare marrone e dei Santi maggiori come Giovanni della Croce e Teresa di Gesù, nessuno di questi è stato menzionato durante il corso di due settimane. Questo significa che abbiamo una tradizione molto ricca, ma conosciamo così poco su di essa”, ha detto Diep Dinh, O. Carm.
Infine, il coordinatore principale, P. Giovanni Grosso ha concluso il corso con il Catalogus sanctorum, in cui ha elencato sei categorie di santi carmelitani: 1) Profeti (Elia ed Eliseo), 2) Vescovi (Pietro di Tommaso ed Andrea Corsini), 3) Fondatori (Bertoldo, Brocardo, Cirillo e Simone), 4) Eremiti (Ilarione, Simone), 5) Predicatori (Angelo e Alberto), e 6) Penitenti e Pellegrini (Teodorico, Avertano, Francesco da Siena).
Queste sei categorie di santi rappresentano i valori del Carmelo che continuano ad essere rilevanti per i nostri tempi. Gli esempi dati dalla vita di questi santi carmelitani rappresentano una guida per le nostre scelte e un incoraggiamento nel nostro cammino.
Un partecipante al corso ha commentato: "Le diverse sessioni sono state molto interessanti e intense e ci hanno dato l'opportunità di riflettere sul nostro carisma e sulla nostra identità come carmelitani. È stato molto interessante avere la possibilità di vedere i cambiamenti nella vita dell’Ordine dopo che i primi membri lasciarono la Terra Santa e sono venuti in Europa nel contesto della Chiesa dell'epoca".