Martedì - Tempo ordinario
1) Preghiera
Il tuo aiuto, Signore, ci renda sempre lieti nel tuo
servizio,
perché solo nella dedizione a te, fonte di ogni bene,
possiamo avere felicità piena e duratura.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...
2) Lettura
Dal Vangelo secondo Luca 19,1-10
In quel tempo, Gesù, entrato in Gerico, attraversava la
città. Ed ecco un uomo di nome Zaccheo, capo dei pubblicani e ricco, cercava di
vedere quale fosse Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla, poiché era
piccolo di statura.
Allora corse avanti e, per poterlo vedere, salì su un sicomoro, poiché doveva
passare di là.
Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse: “Zaccheo, scendi
subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua”.
In fretta scese e lo accolse pieno di gioia.
Vedendo ciò, tutti mormoravano: “È andato ad alloggiare da un peccatore!”
Ma Zaccheo, alzatosi, disse al Signore: “Ecco, Signore, io do la metà dei miei
beni ai poveri; e se ho frodato qualcuno, restituisco quattro volte tanto”.
Gesù gli rispose: “Oggi la salvezza è entrata in questa casa, perché anch’egli
è figlio di Abramo; il Figlio dell’uomo infatti è venuto a cercare e a salvare
ciò che era perduto”.
3) Riflessione
• Nel vangelo di oggi, stiamo giungendo alla fine del lungo
viaggio che iniziò nel capitolo 9
(Lc 9,51). Durante il viaggio, non si sapeva bene dove
andasse Gesù. Si sapeva solo che si dirigeva verso Gerusalemme! Ora, alla fine,
la geografia era chiara e definita. Gesù giunse a Gerico, la città delle palme,
nella valle del Giordano. Ultima fermata dei pellegrini, prima di salire verso
Gerusalemme! Fu a Gerico dove terminò il lungo cammino dell’esodo di 40 anni
lungo il deserto. Anche l’esodo di Gesù era terminato. All’entrata di Gerico,
Gesù incontra un cieco che voleva vederlo (Lc 18,35-43). Ora, all’uscita della
città, si incontra con Zaccheo, un pubblicano: anche lui vuole vederlo. Un
cieco ed un pubblicano. I due erano esclusi. I due scomodavano la gente: il
cieco con le sue grida, il pubblicano con le sue imposte. I due sono accolti da
Gesù, ognuno a modo suo.
• Luca 19,1-2: La situazione. Gesù entra a Gerico ed
attraversa la città. "Ed ecco un uomo di nome Zaccheo, capo dei
pubblicani e ricco". Pubblicano era la persona che riscuoteva le
imposte pubbliche sulla circolazione della merce. Zaccheo era il capo
dei pubblicani della città. Soggetto ricco e molto legato al sistema del
dominio dei romani. I giudei più religiosi argomentavano così: “Il re del
nostro popolo è Dio. Per questo, il dominio romano su di noi è contro Dio. Chi
collabora con i romani, pecca contro Dio!” Così, i soldati che servivano
nell’esercito romano e gli esattori, come Zaccheo, erano esclusi ed evitati,
perché considerati peccatori e impuri.
• Luca 19,3-4: L’atteggiamento di Zaccheo. Zaccheo
vuole vedere Gesù. Essendo piccolo, corre davanti, sale su un albero e aspetta
che Gesù passi. Ha proprio voglia di vedere Gesù! In precedenza, nella parabola
del povero Lazzaro e del ricco senza nome (Lc 16,19-31), Gesù indicava che era
veramente difficile per un ricco convertirsi ed aprire la porta che lo separa
dall’accogliere il povero Lazzaro. Ecco qui il caso di un ricco che non si
chiude nella sua ricchezza. Zaccheo vuole qualcosa di più. Quando un adulto,
persona di spicco nella città, sale su un albero, è perché non gli importa
molto dell’opinione degli altri. Qualcosa di più importante lo muove dentro. Vuole
aprire la porta per il povero Lazzaro.
• Luca 19,5-7: Atteggiamento di Gesù, reazione della
gente e di Zaccheo. Giungendo vicino e vedendo Zaccheo sull’albero, Gesù
non chiede né esige nulla. Risponde solo al desiderio dell’uomo e dice: "Zaccheo,
scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua!" Zaccheo scese e
ricevette Gesù a casa sua, con molta gioia. Tutti mormoravano: "E’
andato ad alloggiare da un peccatore!" Luca dice che tutti mormoravano!
Ciò significa che Gesù stava rimanendo solo nel suo atteggiamento di accogliere
gli esclusi, sopratutto i collaboratori del sistema. Ma a Gesù non importano le
critiche. Va a casa di Zaccheo e lo difende dalle critiche. Invece di
peccatore, lo chiama “figlio di Abramo” (Lc 19,9).
• Luca 19,8: Decisione di Zaccheo. “Ecco, Signore, io do
la metà dei miei beni ai poveri; e se ho frodato qualcuno, restituisco quattro
volte tanto!" Questa è la conversione, prodotta in Zaccheo per
l’accoglienza che Gesù gli riserba. Restituire quattro volte era ciò che la
legge ordinava di fare in alcuni casi (Es 21,37; 22,3). Dare la metà dei beni
ai poveri era la novità che il contatto con Gesù produceva in lui. Avveniva, di
fatto, la condivisione.
• Luca 19,9-10: Parola finale di Gesù. "Oggi la
salvezza è entrata in questa casa, perché anch’egli è figlio di Abramo”.
L’interpretazione della Legge per mezzo della Tradizione antica escludeva i
pubblicani dalla razza di Abramo. Gesù dice che venne a cercare e salvare ciò
che era perduto. Il Regno è per tutti. Nessuno ne può essere escluso. La scelta
di Gesù è chiara, ed anche il suo richiamo: non è possibile essere amico di
Gesù e continuare ad appoggiare un sistema che emargina ed esclude tanta gente.
Denunciando le divisioni ingiuste, Gesù apre lo spazio ad una nuova convivenza,
retta dai nuovi valori della verità, della giustizia e dell’amore.
• Figlio di Abramo. "Oggi la salvezza è
entrata in questa casa, perché anch’egli è figlio di Abramo!" Mediante
la discendenza di Abramo, tutte le nazioni della terra saranno benedette (Gen
12,3; 22,18). Per le comunità di Luca, formate dai cristiani sia di origine
giudaica che di origine pagana, l’affermazione di Gesù che chiama Zaccheo
“figlio di Abramo”, era molto importante. In essa troviamo la conferma del
fatto che in Gesù, Dio stava compiendo le promesse fatte ad Abramo, dirette a
tutte le nazioni, sia giudei e gentili. Anche loro sono figli di Abramo ed eredi delle promesse. Gesù accoglie coloro che non erano accolti. Offre uno
spazio a coloro che non ne hanno. Riceve come fratello e sorella le persone che
la religione ed il governo escludevano e consideravano:
- immorali: prostitute e peccatori (Mt 21,31-32; Mc
2,15; Lc 7,37-50; Gv 8,2-11),
- eretiche: pagani e samaritani (Lc 7,2-10; 17,16; Mc
7,24-30; Gv 4,7-42),
- impure: lebbrosi e posseduti (Mt 8,2-4; Lc
17,12-14; Mc 1,25-26),
- emarginate: donne, bambini e malati (Mc 1,32; Mt
8,16;19,13-15; Lc 8,2-3),
- lottatori: pubblicani e soldati (Lc
18,9-14;19,1-10);
- povere: la gente della terra e i poveri senza
potere (Mt 5,3; Lc 6,20; Mt 11,25-26).
4) Per un confronto personale
• Come accoglie la nostra comunità le persone disprezzate ed
emarginate? Siamo capaci, come Gesù, di percepire i problemi delle persone e
prestare loro attenzione?
• Come percepiamo la salvezza entrando oggi nella
nostra casa e nella nostra comunità? La tenerezza accogliente di Gesù produce
un mutamento totale nella vita di Zaccheo. La tenerezza della nostra comunità
sta producendo qualche mutamento nel quartiere? Quale?
5) Preghiera finale
Con tutto il cuore ti cerco, Signore:
non farmi deviare dai tuoi precetti.
Conservo nel cuore le tue parole
per non offenderti con il peccato. (Sal 118)
|