Venerdì - Tempo ordinario
1) Preghiera
O Padre, che ci hai donato il Salvatore e lo Spirito Santo,
guarda con benevolenza i tuoi figli di adozione,
perché a tutti i credenti in Cristo
sia data la vera libertà e l’eredità eterna.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...
2) Lettura del Vangelo
Dal Vangelo secondo Luca 6,39-42
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli una parabola:
“Può forse un cieco guidare un altro cieco? Non cadranno tutt’e due in una
buca? Il discepolo non è da più del maestro; ma ognuno ben preparato sarà come
il suo maestro.
Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello, e non t’accorgi
della trave che è nel tuo? Come puoi dire al tuo fratello: Permetti che tolga
la pagliuzza che è nel tuo occhio, mentre tu non vedi la trave che è nel tuo?
Ipocrita, togli prima la trave dal tuo occhio e allora potrai vederci bene nel
togliere la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello”.
3) Riflessione
• Il vangelo di oggi ci riporta alcuni passaggi del discorso
che Gesù pronuncia sulla pianura dopo aver trascorso la notte in preghiera (Lc
6,12) e dopo aver chiamato i dodici ad essere suoi apostoli (Lc 6,13-14). Gran
parte delle frasi riunite in questo discorso sono state pronunciate in altre occasioni,
però Luca, imitando Matteo, le riunisce qui in questo Discorso della Pianura.
• Luca 6,39: La parabola del cieco che guida un altro
cieco. Gesù racconta una parabola ai discepoli: "Può forse un cieco
guidare un altro cieco? Non cadranno tutti e due in una buca?” Parabola di
una riga, assai simile alle avvertenze che, nel vangelo di Matteo, sono rivolte
ai farisei: “Guai a voi, guide cieche!” (Mt 23,16.17.19.24.26) Qui nel
contesto del vangelo di Luca, questa parabola è rivolta agli animatori delle
comunità che si considerano padroni della verità, superiori agli altri. Per
questo sono guide cieche.
• Luca 6,40: Discepolo - Maestro. “Il discepolo non
è di più del maestro, ma il discepolo ben preparato sarà come il maestro”. Gesù
è il Maestro. Non il professore. Il professore in classe impartisce diverse
materie, ma non vive con gli alunni. Il maestro non impartisce lezioni, vive
con gli alunni. La sua materia è lui stesso, la sua testimonianza di vita, il
suo modo di vivere le cose che insegna. La convivenza con il maestro assume tre
aspetti: (1) Il maestro è il modello o l’esempio da imitare (cf. Gv 13,13-15).
(2) Il discepolo non solamente contempla ed imita, si impegna anche con il
destino del maestro, con le sue tentazioni (Lc 22,28), con la sua persecuzione (Mt
10,24-25), con la sua morte (Gv 11,16). (3) Non solamente imita il modello, non
solo assume l’impegno, ma giunge ad identificarsi con lui: "Non sono più
io che vivo, ma Cristo vive in me" (Gal 2,20). Questo terzo aspetto è la
dimensione mistica della sequela di Gesù, frutto dell’azione dello Spirito.
• Luca 6,41-42: La pagliuzza nell’occhio del fratello. “Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello, e non
t’accorgi della trave che è nel tuo? Come puoi dire al tuo fratello: Permetti
che tolga la pagliuzza che è nel tuo occhio, mentre tu non vedi la trave che è
nel tuo? Ipocrita! Togli prima la trave dal tuo occhio ed allora potrai vederci
bene nel togliere la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello". Nel
Discorso della Montagna, Matteo tratta lo stesso tema e spiega un poco meglio
la parabola della pagliuzza nell’occhio. Gesù chiede un atteggiamento creativo
che ci renda capaci di andare all’incontro dell’altro senza giudicarlo, senza
preconcetti e razionalizzazioni, accogliendolo da fratello (Mt 7,1-5). Questa
apertura totale verso l’altro considerato fratello/sorella nascerà in noi solo
quando saremo capaci di rapportarci con Dio con la fiducia totale di figli (Mt
7,7-11).
4) Per un confronto personale
• Pagliuzza e trave nell’occhio. Come sono i miei rapporti
con gli altri in casa ed in famiglia, nel lavoro e con i colleghi, in comunità
e con i fratelli e sorelle?
• Maestro e discepolo. Come sono discepolo/a di Gesù?
5) Preghiera finale
Signore, beato chi abita la tua casa:
sempre canta le tue lodi!
Beato chi trova in te la sua forza;
cresce lungo il cammino il suo vigore. (Sal 83)
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