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Super User

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Giovedì, 28 Gennaio 2021 09:03

Commissione per la Formazione

Progetto Globale del Consiglio Generale 2019-2025

I nostri maestri spirituali ci hanno insegnato una vita in obsequio Jesu Christi, il cui significato autentico è che l’incontro personale con Gesù Cristo e il discepolato sono indispensabili. Questo è il nucleo della formazione carme­litana. Essa “è un processo specifico attraverso il quale la persona si identifica con la vita religiosa carmelitana,” (Co­stituzioni, n. 123), si tratta quindi della “conversione perma­nente del cuore e nella trasformazione spirituale” (Costitu­zioni, n. 124). Questa formazione dovrebbe essere presen­tata in modo tale che gli individui possano sperimentarla, comprenderla e abbracciarla come un processo dinamico che deve continuare per tutta la vita (RIVC, 19) arricchito con la tradizione carmelitana e fondato sul contesto socio-antropologico-culturale in cui vivono le persone.

Per realizzare questi ideali nella formazione, siamo di nuovo sfidati a vivere autenticamente l’identità che profes­siamo costantemente durante la nostra storia carmelitana, focalizzandoci sulla formazione, nel favorire e costruire comunità carmelitane oranti e profetiche per poter essere testimoni viventi del nostro carisma carmelitano da una generazione all’altra.

Benny Phang Khong Wing, O. Carm.

Progetti

  1. Promuovere una formazione, a qualsiasi livello, incen­trata sulla costruzione di una comunità carmelitana profetica e orante per il miglior servizio alla Chiesa e alla società.
  2. Promuovere una formazione, a qualsiasi livello, incen­trata sull’essere testimoni viventi e fedeli del nostro ca­risma carmelitano da una generazione all’altra.
  3. Introdurre un nuovo ufficio e un ruolo di Delegato per la Formazione creato nel Capitolo Generale 2019.
  4. Istituire la Commissione per la formazione e lavorare con loro sul compito di formulare un rinnovato approc­cio alla formazione, tenendo conto delle decisioni e del­le raccomandazioni del Capitolo Generale 2019, delle Costituzioni aggiornate 2019 e della RIVC 2013.
  5. Continuare i programmi basati sul metodo mistagogico o esperienziale per chi si trova nella formazione iniziale, in quella permanente, per i formatori e i promotori vo­cazionali a livello regionale e/o internazionale.
  6. Valutare e assistere allo sviluppo dei programmi di for­mazione nell’Ordine in collaborazione con i formatori, i Provinciali e i Consiglieri Generali per le aree geografi­che.
  7. Continuare ad esaminare la questione delle vocazioni, la formazione degli addetti a tale incarico, i criteri di formazione, le nuove e recenti realtà emergenti.
  8. Promuovere lo sviluppo di esperienze di formazione in­ternazionale per coloro che si trovano nella formazione iniziale come espressione della fraternità carmelitana.

I Membri

  • Benny Phang Khong Wing, O. Carm.
  • Owen Kudumba, O. Carm. (Zimbabwe)
  • Alejandro López-Lapuente Villalba, O. Carm. (AVC, Spagna)
  • Roberto Noel Rosas, O. Carm. (Filippine)
  • Daryl Moresco, O. Carm. (PCM, USA)
  • Martin Pulickal, O. Carm. (India)

Progetto Globale del Consiglio Generale 2019-2025

Luis José Maza Subero, O.Carm.

«Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli [...] Io Sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo» (Mt 28,19). L’e­vangelizzazione è un compito arduo, ma Gesù sarà sempre in mezzo a noi con la sua presenza consolante e confortan­te in tutte le situazioni della missione evangelizzatrice.

La comunità carmelitana è una comunità di testimo­nianza: essere la memoria storica del Crocifisso-Risorto. Vivere in ossequio di Gesù Cristo (Regola, n. 2) ci svela il significato della missione, che è legato all’annuncio del Re­gno di Dio ai poveri e agli emarginati. I Carmelitani, co­me persone contemplative, hanno «un cuore compassio­nevole. Quando l’amore si indebolisce, tutto perde sapore. L’amore, premuroso e creativo, è balsamo per coloro che sono stanchi e sfiniti (cfr. Mt 11, 28), per quanti patiscono l’abbandono, il silenzio di Dio, il vuoto dell’anima, l’amore spezzato. [...] Chi ama Dio deve cercarlo nei poveri » (Mes­saggio di Papa Francesco ai partecipanti al Capitolo Generale dei Carmelitani, 2019).

Il Carmelitano viene inviato, prosegue Papa Francesco, in un «mondo che ha sete di Dio e voi Carmelitani, maestri di preghiera, potete aiutare tanti a uscire dal rumore, dalla fretta e dall’aridità spirituale. Non si tratta naturalmente di insegnare alla gente ad accumulare preghiere, ma ad esse­re uomini e donne di fede, amici di Dio, che sanno percor­rere le vie dello spirito». L’evangelizzazione è «il compito primo della Chiesa [...] rappresenta, ancor oggi, la massima sfida per la Chiesa e la causa missionaria deve essere la prima [...] non possiamo più rimanere tranquilli, in attesa passiva, dentro le nostre chiese» (Evangelii Gaudium, n. 15). I Carmelitani partecipa­no al compito di evangelizzazione, svolgono la pastorale missionaria come mezzo per portare l’annuncio della Buo­na Novella nelle periferie geografiche ed esistenziali: «gli immensi spazi della carità, dell’annunzio evangelico, dell’e­ducazione cristiana, della cultura e della solidarietà verso i poveri, i discriminati, gli emarginati e oppressi». (Costitu­zioni, n. 109).

Le nuove fondazioni carmelitane devono considerare la geopolitica, non solo fondare per fondare, ma essere con­sapevoli che la missione dell’Ordine deve essere svolta co­me Famiglia Carmelitana, con la collaborazione reciproca tra le diverse realtà carmelitane, in modo che il nostro mi­nistero evangelizzatore sia una presenza rinnovatrice del nostro carisma nel discernimento e nell’impegno verso le periferie.

Progetti

Per questo motivo, il Capitolo Generale 2019 ha appro­vato la creazione di una Commissione Internazionale che cooperi strettamente con il Consiglio Generale e con i Pro­vinciali, responsabili delle nuove fondazioni, nei seguenti compiti:

  1. Esaminare le nuove presenze dell’Ordine valutando le risorse e le reali necessità di ciascuna di esse.
  2. Stabilire un sistema per la distribuzione delle risorse economiche disponibili per le nostre missioni. Esaminare le richieste pervenute e il finanziamento stanziato per ogni progetto.
  3. Promuovere la collaborazione, specialmente, nella formazione ed in altre aree come la pastorale e l’amministrazione.
  4. Trovare nuove forme di finanziamento nelle Nuove Fondazioni, non solo con le attività pastorali, ma anche formando i religiosi, in base alle loro capacità, in altre aree che potrebbero essere fonti di reddito per la comunità o per la realtà missionaria, ad esempio: l’insegnamento, l’artigianato, la scienza e i lavori manuali.
  5. Ricevere le domande per nuovi progetti, valutarle ed effettuare uno studio di fattibilità in merito al loro taglio missionario, alla possibile collaborazione, al sostengo all’interno della famiglia carmelitana e ai finanziamenti.
  6. Studiare e consigliare possibili modi di risoluzione per quelle Province che hanno difficoltà a finanziare le loro missioni.
  7. Raccomandare, dopo il dovuto studio, possibili itinerari per l’indipendenza di una missione dalla Provincia di appartenenza.

I Membri

  • Luis José Maza Subero, O.Carm.
  • Altamiro Tenorio da Paz, O.Carm. (Pernambuco, Brasile)
  • Francisco Daza Valverde, O.Carm. (Betica, Spagna)
  • Carl Markelz, O.Carm. (PCM, USA)
  • Victor Alphonse Biramoto, O.Carm. (Tanzania)
  • Joseph Hung Tran, O.Carm. (SEL, Vietnam)
Giovedì, 28 Gennaio 2021 07:58

Segretariato Per Il Laicato Carmelitano

Progetto Globale del Consiglio Generale 2019-2025

Luis José Maza Subero, O.Carm.

“Non abbiate paura di andare e portare Cristo in ogni ambiente, fino alle periferie esistenziali, anche a chi sembra più lontano, più indifferente. Il Signore cerca tutti, vuole che tutti sentano il calore della sua misericordia e del suo amore. E ci invita ad andare senza paura con l’annuncio missionario, dovunque ci troviamo … è sempre bene e opportuno condividere la gioia del Vangelo.” (Christus Vi­vit, n. 177).
“Ogni laico carmelitano è come una scintilla di amore fraterno lanciata nel bosco della vita: dev’essere in grado di incendiare chiunque avvicini.” (Regola del T.O.C., n. 44).

La fecondità del carisma carmelitano è motivo di gioia, conferma la fedeltà creativa vissuta sotto l’impulso dello Spirito Santo, accolta con gratitudine e discernimento. Molte persone si ispirano alla Regola di Sant’Alberto, for­mando così la Famiglia Carmelitana. In essa troviamo una pluralità di modi di vivere il carisma: frati, monache, con­gregazioni affiliate, Terz’Ordini e diverse espressioni laicali che cercano ispirazione nella spiritualità carmelitana.

La diversità nel modo di vivere il carisma dell›Ordine ci stimola ad aprire spazi per i laici carmelitani, promuoven­do la loro vocazione laicale, che integra la trilogia forma­zione, preghiera e azione e consente loro di essere testimoni della sua missione laicale nella società. I laici carmelitani sono chiamati a partecipare alla missione condivisa della Chiesa e dell’Ordine. Detto con parole di Papa Francesco: “camminare insieme per imparare ad ascoltare e discerne­re attraverso l’ascolto e il dialogo sincero di tutti”.

La missione del laico carmelitano è impegnata nel ser­vizio preferenziale per i più poveri, raggiungendo i vulne­rabili ed esclusi dalla società. I laici carmelitani devono andare per le strade, essere lievito del Vangelo nei sui spazi vitali, sostenere le iniziative della Chiesa e dell›Ordine per essere una Chiesa in uscita, come quando il profeta Elia ha difeso il vero volto di Dio, che ha denunciato le ingiustizie e visse alla presenza del Dio che si manifestò nella brezza leggera, che « sa discernere dov’è il Signore e il Signore lo prepara con il dono del discernimento [...] per la missio­ne [...], quando il Signore vuole darci una missione, vuole darci un lavoro, ci prepara per farlo bene, proprio come ha preparato Elia » (Papa Francesco, Omelia del 13 giugno 2014).

Progetti

  • Fornire - attraverso il Segretariato per il Laicato Car­melitano - un manuale di formazione, diffondendolo a tutte le comunità laicali, formandole su aspetti quali: missione, preghiera, fraternità, solidarietà e cura della casa comune.
  • Organizzare riunioni dei formatori del TOC e di altre espressioni laicali carmelitane a livello locale e regionale.
  • Accompagnare la famiglia carmelitana in un processo spirituale di sinodalità e discernimento che incoraggi la conversione pastorale e missionaria dei fedeli laici car­melitani.
  • Organizzare un congresso internazionale dei laici car­melitani durante il sessennio, come spazio per condi­videre le esperienze della loro vocazione carmelitana, i loro processi formativi e il modo in cui si vive lo spirito carmelitano nelle diverse realtà. Detto Congresso sarà preparato con l’elaborazione di un instrumentum labo­ris e servirà a formulare proposte per il Capitolo Gene­rale dei Frati 2025.
  • Promuovere la comunicazione e la collaborazione con la Commissione internazionale dei Giovani per lavorare sugli aspetti comuni a entrambi i gruppi di lavoro.
  • Promuovere il carisma carmelitano in mezzo al popo­lo, impegnandoci nel servizio preferenziale con i poveri, con i vulnerabili, con gli esclusi.
  • Sensibilizzare alla missione condivisa tra le diverse re­altà della Famiglia Carmelitana, un’azione evangelizza­trice che ci aiuti a crescere nella comunione di vita, dei beni, condividendo ciò che siamo, ciò che abbiamo, il grande dono del carisma carmelitano.
  • Aggiornare il registro dei gruppi di laici carmelitani, per promuovere la comunicazione e la collaborazione tra loro.
  • Sviluppare - a livello laicale - un piano strategico di co­municazione per affrontare la sfida della cultura digitale come mezzo di evangelizzazione al fine di contribuire alla formazione e alla comunicazione tra le diverse real­tà dell’Ordine.

I Membri

  • Luis José Maza Subero, O.Carm..
  • Maria Monica Feifei Enhudjiana, TOC (Indonesia)
  • Amos Ochieng TOC (Kenia)
  • Michele Bonanno, TOC (Italia)
  • Rosario María Vera Martin, TOC (Betica, Spagna)
  • Paolo Daher, TOC (Brasile)
  • Aideen Ryan, TOC (Irlanda)
Mercoledì, 27 Gennaio 2021 08:29

Breve Storia dei Carmelitani

La nostra fondazione sul Monte Carmelo

Il monaco greco Phocas ci riporta che “San Bertoldo”, “monaco canuto e investito di dignità sacerdotale; venne al Carmelo nel 1155, costruì una piccola cappella e mise insieme dieci fratelli". Esattamente, come e quando questi uomini vennero a stabilirsi intorno alla fonte di Elia nel Wadi 'ain es-Siah rimane un punto di congettura. Tuttavia, da quando entrarono nella vallata (verso la fine del XII secolo), gli eremiti occidentali ebbero una lunga storia e tradizione.

Nei suoi scritti, Jacques di Vitry, vescovo di Acri dal 1216 al 1228, menziona la vita eremitica in Palestina:

"Altri, a imitazione del santo anacoreta, il profeta Elia, conducevano vite solitarie sul Monte Carmelo, specialmente da quella parte ... ora chiamata Haifa, vicino alla fonte chiamata “Fonte di Elia”, ... dove in piccole grotte simili ad alveari, quelle api del Signore mellificavano il divin miele della dolcezza spirituale. "

Questo gruppo di eremiti, un’associazione volontaria probabilmente composta per la maggior parte da laici, si rivolse al Patriarca di Gerusalemme, Alberto Avogadro (1150-1214), per redigere una formula di vita che istituisse e trasformasse la comunità dei laici eremiti in un ordine religioso. La formula di vita che questi eremiti ricevettero divenne la loro Regola e viene spesso citata come la “Regola di Sant’Alberto”. Mentre il documento originale è andato perduto nella storia, le modifiche del 1247 di papa Innocenzo IV portarono i Carmelitani da una vita eremitica a una vita mendicante.

Naturalmente, l'insediamento dei primi Carmelitani vicino alla Fonte di Elia, il Profeta biblico del Libro dei Re, ebbe un impatto sulla spiritualità degli eremiti. Niente meno che un’autorità, come quella di Sant’Antonio Abate – monaco Cristiano vissuto tra il III e IV secolo –, dichiara che "l'asceta dovrebbe modellare la sua vita come in uno specchio sull'esempio del grande Elia".

San Girolamo, Santo e Dottore della Chiesa del IV-V secolo, ha proposto un elenco di figure da emulare e conclude con "il nostro capo Elia, il nostro Eliseo, i nostri figli dei profeti, che abitavano nei campi e nei luoghi solitari e piantavano le loro tende lungo le acque del Giordano". Molti consideravano Elia come il primo eremita. Da Elia, infatti, i Carmelitani apprendono ad essere uomini del deserto, dal cuore indiviso, integri davanti a Dio e dediti al Suo servizio, che ardono di un amore appassionato per il Signore.

L'ispirazione mariana dell'Ordine proviene fin dalle sue origini. In un racconto del 1231, sappiamo che un oratorio dedicato a Maria, quale "Nostra Signora del Luogo", si trovava in mezzo alle celle del Monte Carmelo. Nel corso del tempo, gli eremiti del Monte Carmelo divennero noti come i "Fratelli di Nostra Signora del Monte Carmelo". Nella Vergine Maria, i Carmelitani trovano l’immagine perfetta di tutto ciò che desiderano e sperano di essere.

Emigrazione in Europa

Intorno al 1238, a causa delle incursioni e delle persecuzioni dei Saraceni, i Carmelitani

furono costretti ad abbandonare la loro dimora sul Monte Carmelo. La maggior parte dei

Carmelitani tornò in Europa, nel proprio paese di origine, per farvi stabilire l’Ordine.

La perdita del Monte Carmelo ha fornito all'Ordine la sfida di adattarsi alla vita europea, particolarmente con l'emergente movimento degli ordini religiosi mendicanti, principalmente i domenicani, i francescani e gli agostiniani.

Nel Capitolo Generale del 1297 viene eletto Priore Generale il primo Dottore carmelitano dell'Università di Parigi. Siccome tutti i priori generali antecedenti erano eremiti e il Carmelo un’esistenza prevalentemente eremitica, questo fu un importante momento per lo sviluppo dell’Ordine.

Espansione nel tardo Medioevo

La rilocazione nei loro paesi native ha anche fornito ai Carmelitani il beneficio del sistema universitario emergente. Per prepararsi adeguatamente al ministero, i Carmelitani si avvalevano di una preparazione teologica qualificata, diventando anche insegnanti e scrittori universitari in tutta Europa.

Inevitabilmente, la vita del Carmelitano si era molto adattata a causa della migrazione dal Monte Carmelo all'Europa. Tuttavia, tale cambiamento suscitò il richiamo a tornare a essere come erano prima. Ci furono molti sforzi per adattarsi meglio alla vita in Europa pur rimanendo fedeli alla vita che avevano vissuto agli albori, sul Monte Carmelo. Molteplici riforme si svilupparono, poi, nei secoli successivi.

Una riforma introdusse le monache carmelitane nell'Ordine. Fin dai primi arrivi in Europa, le donne si sono affiliate all'Ordine in vari gradi. Con l'approvazione papale del 1452, l'incorporazione divenne ufficiale e le donne  vivevano in comunità proprie.

Il Concilio di Trento e i suoi effetti

La maggior parte delle riforme furono movimenti interni all'Ordine. Alcuni aspetti di queste riforme possono essere osservati nella vita dei Carmelitani fino ad oggi. La riforma degli Scalzi del XVI secolo, guidata da Teresa d'Avila, portò a un Ordine separato dopo la morte di Santa Teresa e San Giovanni della Croce.

La Riforma Protestante sfidò gravemente l'Ordine, in particolare nell'Europa settentrionale. Il luteranesimo guadagnò poco terreno in Italia a causa dell'azione decisiva delle autorità ecclesiali così come l'Inquisizione, in Spagna, mantenne l'eresia al minimo. Modesti furono i contributi dell'Ordine al Concilio di Trento, tuttavia, le riforme della vita religiosa richieste da Trento furono attuate dall'Ordine.

Il Carmelo nell’ Era Moderna

Seguendo il rinnovamento apportato da Trento, l'Ordine ha continuato a generare membri noti per la loro santità. Anche gli scritti di questo periodo sono ben conosciuti come alcuni tra i più belli mai composti prima.

All'alba della Rivoluzione Francese, l'Ordine Carmelitano si era stabilito in buona parte del mondo. I suoi 13.000 membri erano divisi in 54 Province. Alla fine della Rivoluzione Francese, però, l'Ordine subì gravi perdite tra le sue fiorenti Province francesi perché completamente distrutte. Alla fine del XIX secolo, l'Ordine contava solo 8 Province e 727 religiosi.

Fu proprio questo piccolo numero di religiosi e alcune personalità intraprendenti che, nel XX secolo, con determinazione e coraggio, ristabilirono l'Ordine laddove era presente e in nuove terre.

Dal Concilio Vaticano II (1962-1965), i Carmelitani hanno riflettuto a lungo sulla loro identità, sul loro carisma, su ciò che è fondamentale nella loro vita. Sono "tornati alle loro radici" come il Concilio ha chiesto di fare a tutti gli ordini religiosi e hanno riscoperto cosa significhi "vivere in ossequio di Gesù Cristo" nel mondo di oggi.

Il Carmelo, oggi

Oggi la Famiglia Carmelitana, con circa 2.000 frati Carmelitani, 800 monache contemplative, 2.300 membri di congregazioni affiliate e 9.200 Laici Carmelitani, vive in 47 Paesi di tutto il mondo. Una ricca vita ministeriale coinvolge case di spiritualità, parrocchie, centri per gli esercizi spirituali, santuari mariani, scuole secondarie, associazioni religiose, media e iniziative per la giustizia e la pace.

I membri dell'Ordine esprimono la loro fedeltà a Cristo con il loro impegno nel cercare il volto del Dio vivente (dimensione contemplativa), vivendo in fraternità (comunità) e servizio (diakonia) in mezzo al popolo. I modelli ideali di questa vita continuano ad essere  il profeta Elia e la Beata Vergine Maria, nonché i molti Carmelitani ritenuti di aver vissuto la loro vita in modo esemplare lungo i secoli.

Martedì, 26 Gennaio 2021 13:02

Benvenuto

Martedì, 26 Gennaio 2021 06:46

Il logo del nostro sito web

 

 
logo complete

L'attuale nuovo logo dei Carmelitani è stato lanciato nel 2021 e rappresenta il cammino che noi Carmelitani abbiamo intrapreso, dal Monte Carmelo ad ogni angolo del mondo....

   
logo globe Il globo rappresenta il mondo e la diffusione mondiale del Vangelo da parte dei Carmelitani scesi dal Monte Carmelo. Il colore blu è un richiamo alla Vergine Maria. Questo elemento evoca l'idea del viaggio e della comunità.
   
logo shield Il globo incorpora lo stemma dei Carmelitani, con la "Montagna" che rappresenta il Monte Carmelo, luogo che ha visto la nascita dei Carmelitani.
   
logo flame La fiamma, che di per sé suggerisce molteplici significati, sembra uscire dallo scudo dello stemma originale per innalzarsi attraverso il mondo. Questo fuoco rappresenta la fiamma della spada di Elia e anche il fuoco dello Spirito Santo che guida e diffonde l'opera dei Carmelitani nel mondo. La posizione della stella al centro della fiamma è un richiamo di continuità del nuovo logo con lo stemma originale.
   
logo stars

Le tre stelle indicano sei richiami, secondo lo scudo carmelitano originale. La Santissima Trinità, innanzitutto; poi, se si traccia una linea per unire le stelle tra loro, si rappresenta il Monte Carmelo, ovvero la culla dell'Ordine. La stella più alta, splendente nei cieli pur sfiorando la superficie della terra, rappresenta i Carmelitani al termine del loro viaggio, giunti ormai alla vetta della "santa montagna" (Messale carmelitano, 1980, Preghiera Colletta della Solennità della Beata Vergine Maria del Monte Carmelo).

La posizione delle stelle rimanda al carisma del Carmelo diffuso in tutto il mondo, nonché al cammino dei Carmelitani che procede da Elia, nello Spirito Santo, per ritornare a Dio, in cielo.

Sabato, 02 Gennaio 2021 04:05

Causa Nostrae Laetitiae - December 2020

Initium Novitiatus

  • 22-11-20 Charles Pabst (LAK), Lake Elmo, USA
  • 08-12-20 Maria Teresa Borden (CHR), Christoval, USA
  • 14-12-20 Constantino Barreto Amaral (Aust), Hera, Timor Leste
  • 14-12-20 Moises Soares (Aust), Hera, Timor Leste
  • 14-12-20 Manuel Xavier Gonzaga (Aust), Hera, Timor Leste


Professio Temporanea

  • 09-12-20 Maria Paola Nanni (OST), Ostuni, Italia
  • 11-12-20 Virgilio de Jesus Brites (Aust), Hera, Timor Leste
  • 11-12-20 Honorio Pereira Babo Lobato (Aust), Hera, Timor Leste
  • 11-12-20 Ponciano Norberto de Deus (Aust), Hera, Timor Leste
  • 11-12-20 Natasio de Jesus Maia (Aust), Hera, Timor Leste
  • 11-12-20 António Preto da Costa Soares (Aust), Hera, Timor Leste
  • 26-12-20 Tereso de Jesús Benítez López (PCM-Sal), San Salvador, El Salvador
  • 26-12-20 Jairo Augusto Hernández Jiménez (PCM-Sal), San Salvador, El Salvador
  • 27-12-20 Anderson da Silva Gonçalves (Par), São Cristovão, Brasil
  • 27-12-20 Alexandre De Oliveira Mendonça (Pern), São Cristovão, Brasil
  • 27-12-20 Bruno Gabriel de Souza (Pern), São Cristovão, Brasil
  • 27-12-20 Dimas da Silva Ferreira (Pern), São Cristovão, Brasil\
  • 27-12-20 José Henrique dos Santos (Pern), São Cristovão, Brasil
  • 27-12-20 Talison dos Santos Carmo (Pern), São Cristovão, Brasil
  • 27-12-20 Wedson Almeida da Rocha Filho (Pern), São Cristovão, Brasil

Professio Solemnis

  • 11-12-20 Amandio Soares Salsinha (Aust), Hera, Timor Leste
  • 11-12-20 Narcizio da Costa Vilanova (Aust), Hera, Timor Leste
  • 11-12-20 Silvestre Alves (Aust), Hera, Timor Leste
  • 11-12-20 Agostinho Dos Santos (Aust), Hera, Timor Leste

Ordinatio Diaconalis

  • 08-12-20 Bruno Castro Schröder (Flum), São Paulo, Brasil
  • 14-12-20 Edgar Lucio Lezama Aparicio (PCM-Sal), San Salvador, El Salvador
  • 19-12-20 Paolo Maria Guerrini (Ita), Roma, Italia
  • 19-12-20 Giovanni Paolo Sarcinella (Ita), Roma, Italia

Ordinatio Sacerdotalis

  • 05-12-20 Marius Simpaoré (Baet-Bur), Bobo-Doiulasso, Burkina Faso
  • 05-12-20 Julien Gansoré (Baet-Bur), Bobo-Doiulasso, Burkina Faso
  • 05-12-20 Gregory Dabiré (Baet-Bur), Bobo-Doiulasso, Burkina Faso
  • 08-12-20 Carlos André Bezerra de Lima (Flum), São Paulo, Brasil
  • 08-12-20 Juliano Luiz da Silva (Flum), São Paulo, Brasil
  • 08-12-20 William Pereira Barboza (Flum), São Paulo, Brasil
  • 27-12-20 Vincenzo Boschetto (Ita), Catania, Italia
Mercoledì, 02 Dicembre 2020 03:59

Causa Nostrae Laetitiae - November 2020

Initium Novitiatus

  • 26-10-20 M. Mercedes Justo (BUR), Burgos, Pilipinas

Ordinatio Diaconalis

  • 07-11-20 Salvatore M. Asta (Ita), Trapani, Italia
  • 14-11-20 Néstor Luis Prieto Suárez (Cat-Ven), Caracas, Venezuela

Ordinatio Sacerdotalis

  • 14-11-20 João Manuel Oliveira da Costa (Lus), Guimarães, Portugal
  • 14-11-20 Herbert Nyamangwanda (Hib-Zim), Mutare, Zimbabwe
  • 14-11-20 Paul Charidza (Hib-Zim), Mutare, Zimbabwe
  • 14-11-20 Vitalis Chiromba (Hib-Zim), Mutare, Zimbabwe
  • 15-11-20 Nikolaus Jata (Indo), Wairklau-Maumere, Indonesia
  • 15-11-20 Stefanus Fua Tangi (Indo), Wairklau-Maumere, Indonesia
  • 15-11-20 Antonius Iki (Indo), Wairklau-Maumere, Indonesia
  • 15-11-20 Fransiskus Febriano Wutun (Indo), Wairklau-Maumere, Indonesia

P. Lorenzo Saura, (Ita)
24-12-20
Ortus: 28-08-37
P. Temp.: 03-10-56
P. Soll.: 03-10-59
Ord.: 21-07-63

P. Claudemir Rozin, (Par)
29-12-20
Ortus: 09-03-72
P. Temp.: 23-01-94
P. Soll.: 12-07-98
Ord.: 15-12-01

Fr. Sean Keefe, (PCM)
06-01-21
Ortus: 29-08-46
P. Temp.: 22-08-67
P. Soll.: 11-05-74

P. Berthold Anton Pareira, (Indo)
08-01-21
Ortus: 07-08-60
P. Temp.: 07-08-63
P. Soll.: 24-07-66

Sr. Sônia Teles da Silva, (JAB)
12-01-21
Ortus: 11-01-42
P. Temp.: 27-03-57
P. Soll.: 25-03-81

P. Roman Dąbrowski, (Pol)
23-01-21
Ortus: 21-04-61
P. Temp.: 15-09-84
P. Soll.: 19-03-89
Ord.: 23-06-9

P. Angelus Soepratignjo, (Indo)
24-01-21
Ortus: 18-02-44
P. Temp.: 28-08-66
P. Soll.: 26-08-71
Ord.: 16-07-74

P. Carlo Cicconetti, (Ita)
25-01-21
Ortus: 06-02-34
P. Temp.: 13-10-51
P. Soll 27-04-55
Ord.: 06-07-58
1979-1983 Procurator Generalis
1983-1989 Consiliarius Generalis
2001-2007 Vices Generalis

 

Rest in Peace

 

 

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