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Super User

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Giovedì, 28 Gennaio 2021 22:13

Africa

Progetto Globale del Consiglio Generale 2019-2025

Conrad Mutizamhepo, O.Carm.

Rimanga ognuno nella propria cella, o vicino ad essa, medi­tando giorno e notte la legge del Signore e vigilando in pre­ghiera, a meno che non debba dedicarsi ad altri giustificati impegni (Regola, 10).
Dal suo inizio l’Ordine Carmelitano ha assunto sia un vita di preghiera che un apostolato della preghiera. La preghiera è il centro ineliminabile della nostra vita e da essa sgorgano una comunità e un ministero autentici. La preghiera della comunità carmelitana è un segno per il mondo della Chiesa che prega (Costituzioni, 67).

Ispirandoci agli orientamenti fondamentali del nostro carisma e al contesto ecclesiale e sociale odierno, indichia­mo alcuni criteri che siano di orientamenti e di discerni­mento della nostra missione apostolica:

  • vita di fraternità e di preghiera in mezzo al popolo;
  • risposta ai bisogni della Chiesa universale e locale;
  • servizio preferenziale ai poveri e agli emarginati;
  • attenzione speciale alle questione della condizione femminile;
  • impegno per la pace e la giustizia;
  • cura di coloro che mostrano interesse per lo spirito, il patrimonio spirituale e la vita del Carmelo.

Così ci impegniamo ad ascoltare Dio che ci parla nel libro sacro e nella storia del nostro popolo (Costituzioni, 94).

L’Ordine Carmelitano dell’Antica Osservanza (O. Carm) è presente in sette Paesi Africani: Burkina Faso, Camerun, Repubblica Democratica del Congo, Kenya, Mozambico, Tanzania e Zimbabwe. I nostri fratelli della Riforma Te­resiana (OCD) rispetto a noi, sono in molti più Paesi. Lo scopo della nostra presenza in Africa è la gioiosa evangeliz­zazione dei popoli africani praticando la testimonianza, la diffusione e l’inculturazione del Vangelo di Cristo secondo il carisma carmelitano. Possiamo impegnarci nella mis­sione di evangelizzazione, rispondendo in modo specifica­mente carmelitano e sforzandoci di: a) essere veri uomini e donne di preghiera; b) vivere una vita comunitaria evangeli­ca, aperta al dialogo e costruttrice di relazioni negli ambienti in cui viviamo e serviamo; c) essere profetici nei nostri com­piti. Riconosciamo che sta emergendo una nuova realtà della Chiesa, che è sinodale, dialogica, collaborativa, inclusiva e responsabile.[1] Dobbiamo tenere presente che la missione è, prima di tutto, una questione di essere e in secondo luogo una questione di fare. Papa Benedetto XVI e il suo succes­sore Papa Francesco lo hanno affermato con chiarezza “La Chiesa non cresce per proselitismo ma «per attrazione»”.[2] Per tutti i popoli del mondo, ma più specificamente per gli africani, il Vangelo “è pienamente umanizzante, che dà piena dignità alle persone e ai popoli, che riempie il cuore e la vita intera [3].

È in questo contesto che dobbiamo stimolare i Carmeli­tani ad approfondire la propria ricezione, appropriazione e interiorizzazione del carisma che ci è stato tramandato da generazioni di Carmelitani in modo che possiamo farne il nostro stile di vita.

Progetti

  1. Impegnarsi in visite fraterne al fine di coltivare la cono­scenza diretta delle realtà e lo sviluppo di nuove entità;
  2. Aiutare a sensibilizzare la diffusione del Decreto del Capitolo Generale 2019, le Costituzioni carmelitane ag­giornate, le priorità, le proposte e le raccomandazioni;
  3. Incoraggiare i frati a riflettere sulle seguenti priorità per costruire una presenza carmelitana più solida:
    • Formazione: promozione vocazionale, accompagna­mento, discernimento e valutazione;
    • Vita interiore: fedeltà alla preghiera e alla contempla­zione attraverso la coltivazione del rapporto persona­le dei frati con Dio;
    • Comunità di testimonianza: costruire comunità di presenza, incontro, preghiera, rispetto, cura e reci­proco accompagnamento;
    • Lettura profetica dei segni dei tempi e rispondendo ad essi attraverso il servizio alle persone: rivalutare le no­stre scelte ministeriali in linea con il nostro carisma e le esigenze delle persone, in particolare dei minores, riconoscendo che il Vangelo offre una profonda cor­relazione tra l’evangelizzazione e il progresso umano;
    • Auto-sostenibilità finanziaria di nuove case: per ap­prendere, cercare e trovare modi di raccolta fondi per il consolidamento e la crescita sostenibile del cari­sma in nuove realtà;
    • Famiglia Carmelitana: trasmissione e inculturazione della spiritualità carmelitana tra i giovani, gli uomini e le donne;
    • Salvaguardia dei minori e degli adulti vulnerabili: im­pegno a seguire le migliori politiche e prassi, pro­muovere il benessere di tutte le persone e garantire un ambiente libero da abusi e molestie di qualsiasi forma.
  4. Incoraggiare il dialogo e lo scambio intra-africano, su­perando i blocchi linguistici, attraverso la creazione e la messa in rete di un forum-online dedicato ai responsabi­li e formatori delle varie realtà locali;
  5. Organizzare una conferenza-seminario per gli animato­ri vocazionali e i formatori sul discernimento vocazio­nale, l’accompagnamento, la cura e la valutazione;
  6. Organizzare una conferenza-seminario per priori ed economi sulla leadership, la responsabilità finanziaria e l’auto-sostenibilità;
  7. Condurre una conferenza-seminario per i ministri pa­storali sulla lettura profetica dei segni dei tempi e cerca­re una risposta alla luce del Vangelo, sulla revisione del ministero, sulla valutazione e l’allineamento dei mini­steri al nostro carisma e alle nostre competenze;
  8. Incoraggiare le varie realtà a tenere conferenze sul tema della Famiglia Carmelitana nei loro paesi o regioni per condividere esperienze sulla testimonianza del carisma carmelitano nei vari stati di vita ed esplorare i modi con cui il Carmelo può rispondere in modo più appropriato al grido di spiritualità dei nostri tempi.

 

[1] Incontro dei due Consigli Generali O.Carm.-OCD, Siamo missione perché siamo amore di Dio comunicato, 27-31 Maggio 2019, Gort Muire, Dublino. Vedi https://ocarm.org/it/citoc/messaggio-finale-dellincontro-dei-due-consigli-generali-ocarm-e-ocd27-al-31-maggio-2019.

[2] Papa Francesco, Esortazione Apostolica Evangelii Gaudium sull’Annuncio del Vangelo nel mondo attuale, Città del Vaticano, Libreria Editrice Vaticana, 2013, n. 14.

[3] Papa Francesco, Querida Amazonia, Esortazione Apostolica Postsinodale al Popolo di Dio e a tutte le persone di buona volontà, Città del Vaticano, Libreria Editrice Vaticana, 2020, n. 76.

Giovedì, 28 Gennaio 2021 13:00

Congregazioni Affiliate

Progetto Globale del Consiglio Generale 2019-2025

Luis José Maza Subero, O.Carm.

«L’ecclesiologia del Popolo di Dio sottolinea infatti la comune dignità e missione di tutti i Battezzati, nell’eserci­zio della multiforme e ordinata ricchezza dei loro carismi, delle loro vocazioni, dei loro ministeri. Il concetto di comu­nione esprime in questo contesto la sostanza profonda del mistero e della missione della Chiesa, che ha nella sinassi eucaristica la sua fonte e il suo culmine. Esso designa la res del Sacramentum Ecclesiæ: l’unione con Dio Trinità e l’uni­tà tra le persone umane che si realizza mediante lo Spirito Santo in Cristo Gesù. La sinodalità, in questo contesto ec­clesiologico, indica lo specifico modus vivendi et operan­di della Chiesa Popolo di Dio che manifesta e realizza in concreto il suo essere comunione nel camminare insieme, nel radunarsi in assemblea e nel partecipare attivamente di tutti i suoi membri alla sua missione evangelizzatrice.» (La Sinodalità nella vita e nella missione della Chiesa, Commissione Teologica Internazionale, 2018, n. 6).

Come Carmelitani, camminiamo insieme alla moda­lità con cui esprimiamo i valori della nostra spiritualità. L’incarnazione multiforme del carisma del Carmelo è una grande ricchezza per la società; la sua vita teologica e i suoi valori promuovono l’equilibrio, l’armonia, la giustizia e, molte volte, sono la punta di diamante nell’incarnazione del Carmelo: ci aiutano a scoprire il nostro ruolo profetico, il nostro modo di entrare in dialogo con il mondo, special­mente con i poveri.

La Famiglia Carmelitana ha 16 Congregazioni sparse nei cinque continenti: sono uomini e donne che, con la do­nazione di se stessi e la dedizione evangelica, si sforzano di comprendere e approfondire la cultura dei popoli per inculturare il Vangelo.

Progetti

  1. Tenere, durante il sessennio, uno (due) incontro con i Superiori Generali delle Congregazioni affiliate all’Ordi­ne e promuovere la loro partecipazione agli eventi della Famiglia Carmelitana.
  2. Promuovere la collaborazione reciproca con le Con­gregazioni affiliate all’Ordine, nel campo del ministero vocazionale, nella formazione, nella spiritualità e nell’e­vangelizzazione (cfr. Cost. 113).
  3. Aprire spazi per una comunicazione più efficace tra le Congregazioni affiliate all’Ordine e tra le Congregazioni e la Curia generale.

Progetto Globale del Consiglio Generale 2019-2025

Conrad Mutizamhepo, O.Carm.

Rivestitevi della corazza della giustizia, per poter amare il Signore vostro Dio con tutto il cuore con tutta la mente e con tutte le forze e il prossimo vostro come voi stessi (Re­gola, n. 19).
Una fede autentica – che non è mai comoda e individuali­sta – implica sempre un profondo desiderio di cambiare il mondo, di trasmettere valori, di lasciare qualcosa di migliore dopo il nostro passaggio sulla terra. Amiamo questo magni­fico pianeta dove Dio ci ha posto, e amiamo l’umanità che lo abita, con tutti i suoi drammi e le sue stanchezze, con i suoi aneliti e le sue speranze, con i suoi valori e le sue fragilità. La terra è la nostra casa comune e tutti siamo fratelli. […] Tutti i cristiani, anche i Pastori, sono chiamati a preoccuparsi del­la costruzione di un mondo migliore (Evangelii Gaudium, n. 183).
E’ sempre possibile sviluppare una nuova capacità di uscire da se stessi verso l’altro. […] L’atteggiamento fondamentale di auto-trascendersi, infrangendo la coscienza isolata e l’au­toreferenzialità, è la radice che rende possibile ogni cura per gli altri e per l’ambiente, e fa scaturire la reazione morale di considerare l’impatto provocato da ogni azione e da ogni decisione personale al di fuori di sé. Quando siamo capaci di superare l’individualismo, si può effettivamente produrre uno stile di vita alternativo e diventa possibile un cambia­mento rilevante nella società.
La spiritualità cristiana propone un modo alternativo di in­tendere la qualità della vita, e incoraggia uno stile di vita pro­fetico e contemplativo, capace di gioire profondamente senza essere ossessionati dal consumo. È importante accogliere un antico insegnamento, presente in diverse tradizioni religiose, e anche nella Bibbia. Si tratta della convinzione che “meno è di più”. (Laudato Si’, nn. 208 e 222).

 African Carmelites from Zimbabwe, Mozambique at an international meeting in Fatima, Portugal.Giustizia e pace e integrità del creato sono la combina­zione della preghiera, della riflessione e dell’azione, ispi­rate dall’impegno di Dio per il benessere umano. La sua spinta è guidare la nostra preghiera e la nostra riflessio­ne teologica in azioni trasformative. La nostra preghiera e teologia devono illuminarci circa l’impegno di coltivare e mantenere una relazione corretta con il prossimo, verso il quale ho il dovere della cura e della custodia, che costrui­sce la mia relazione interiore con me stesso, con gli altri, con Dio e con la terra. (Cfr. Laudato Si’, n. 70).

Pertanto, gli obiettivi della Commissione Generale Car­melitana per Giustizia e Pace e Integrità del Creato (JPIC) vogliono promuovere una maggiore consapevolezza, un’a­nalisi più chiara e un’azione più efficace in materia di giu­stizia e pace e integrità del creato. I valori che alimenteran­no la Commissione per JPIC sono la preghiera, la condivi­sione, il servizio, la partecipazione, la comunicazione e la collaborazione. Papa Francesco, nel suo discorso rivolto ai partecipanti al Capitolo Generale 2019, ci incoraggia per­ché “il vero profeta nella Chiesa è colui e colei che viene dal ‘deserto’, come Elia, ricco di Spirito Santo, e con quella autorevolezza che hanno coloro che hanno ascoltato nel silenzio la sottile voce di Dio (cfr. 1Re 19,12)” e che “il con­templativo ha un cuore compassionevole”.

Durante questo sessennio la Commissione carmelitana per JPIC cercherà di invitare l’intera Famiglia Carmelitana - frati, monache, suore di congregazioni affiliate e laici - a pregare, riflettere, condividere e attuare la guida “Dalla contemplazione all’azione: Manuale per Giustizia e Pace e Integrità del Creato nella tradizione carmelitana (2019)” re­datta dalla Commissione Generale dell’Ordine Carmelita­no per Giustizia e Pace e Integrità del Creato (2013-2019). Continueremo a lavorare con la Comunità Internazionale attraverso la ONG carmelitana presso le Nazioni Unite e cercheremo di collaborare con le altre ONG che sono all’in­terno della Famiglia Carmelitana.

Progetti

  1. Promuovere l’incontro e il rapporto personale e comu­nitario dei Carmelitani con il Signore Gesù Cristo at­traverso la riflessione e la meditazione sulla Scrittura partecipando alla Lectio Divina;
  2. Promuovere la formazione, lo sviluppo e l’animazione delle strutture JPIC carmelitane;
  3. Incoraggiare il dialogo, le discussioni, le riflessioni du­rante i giorni di studio dell’Insegnamento Sociale della Chiesa;
  4. Sensibilizzare e attuare gesti pratici a noi noti per ridurre l’emissione di gas serra (Carbon footspirnt, parametro del CO2) con l’adozione dell’insegnamento della Chiesa su come affrontare il cambiamento climatico;
  5. Collaborare con le ONG carmelitane nella promozione di una rete di sviluppo sostenibile nelle attività carmelitane di tutto il mondo, in particolare nei settori dell’istruzione, della libertà religiosa e dei diritti umani;
  6. Sensibilizzare e muoversi verso il disinvestimento dai combustibili fossili;
  7. Nominare dei referenti JPIC nelle Province, Commissariati e Delegazioni dell’Ordine al fine di facilitare la comunicazione, la cooperazione nelle regioni e con la Commissione Generale di JPIC;
  8. Incoraggiare i Provinciali Carmelitani (Commissari e Delegati) a inviare giovani Carmelitani per la formazione accademica, spirituale e pratica, per il coinvolgimento coscienzioso nel ministero di JPIC;
  9. Sensibilizzare tutti i membri della Famiglia Carmelitana - frati, monache, suore attive e laici - ad avviare, coltivare e promuovere attività di JPIC nelle loro comunità, parrocchie e scuole, nonché a partecipare ai programmi di Giustizia e Pace delle Conferenze episcopali e delle strutture diocesane;
  10. Pianificare strategie per promuovere, divulgare e attuare le intuizioni contenute nella guida “Dalla contemplazione all’azione: Manuale per Giustizia, Pace e Integrità della Creato nella tradizione carmelitana”;
  11. Organizzare una Conferenza Internazionale JPIC con la Famiglia Carmelitana per condividere le esperienze di lavoro dei progetti JPIC e per discernere sulle modalità di attuazione del documento “Dalla contemplazione all’azione”.

I Membri

  • Conrad Mutizamhepo, O.Carm.
  • Franciscus Xaverius Hariawan Adji, O.Carm (Indonesia)
  • Aureliano Pacciolla, O.Carm (Napoletana, Italia)
  • José Luis Gutierrez Berrendero (Betica, Spagna)
  • Eduardo Andrés Agosta Scarel, O. Carm (ACV, Spagna)
  • Christian Buenafe, O.Carm. (Filippine)
Giovedì, 28 Gennaio 2021 13:15

Le Americhe

Progetto Globale del Consiglio Generale 2019-2025

Luis José Maza Subero, O.Carm.

Evangelizzare, per la Chiesa, è portare la Buona Novella in tutti gli strati dell’umanità, è, col suo influsso, trasformare dal di dentro, rendere nuova l’umanità stessa [...] mediante la forza del Vangelo. (EN, 18-19)

La geopolitica del continente americano è diversa, la sua estensione territoriale è la seconda più grande della Casa Comune, ha una pluralità culturale e la più grande diversità di ecosistemi e regioni naturali del mondo. La disuguaglianza sociale è enorme, lo sviluppo economico è disomogeneo; in alcuni paesi non è possibile sostenere un buon stile di vita e ciò significa che le migrazioni hanno un flusso che va dai Paesi in via di sviluppo ai Paesi sviluppati, i quali controllano l’economia e la politica della maggior parte dei Paesi del Continente americano. Il Continente, Nord-Sud, è caratterizzato da diverse religioni e dall’espan­sione di religioni a motivi ideologici.

In questa realtà plurale, noi Carmelitani siamo spar­si in diversi Paesi, che a loro volta possono diversificarsi per aree geografiche e culturali: Brasile, Stati Uniti e Ca­nada, America Latina (di lingua spagnola) e Caraibi. At­tualmente abbiamo quattro Province (2 negli Stati Uniti e 2 in Brasile), un Commissariato Generale (Brasile), tre Commissariati Provinciali [Antille(Porto Rico-Repubblica Dominicana)-ACV, Perù-PCM, Venezuela-Bet], la Delega­zione Generale “Tito Brandsma” e alcune comunità che dipendono direttamente dalle Province degli Stati Uniti, Malta, Italia e Spagna.

Nonostante i limiti, la presenza carmelitana nelle Ame­riche svolge una grande attività pastorale, è aperta a uno scambio di personale per sostenere le comunità più fragili, nel condividere la formazione iniziale e nel promuovere lo spirito della Famiglia Carmelitana.

Progetti

  1. Promuovere la creazione di un segretariato nell’area geografica che aiuti nella preparazione degli eventi al fine di approfondire, rafforzare e consolidare la vita carmelitana in America.
  2. Incentivare gli incontri nazionali per accrescere lo spi­rito di fraternità tra le diverse presenze carmelitane e promuovere la missione condivisa di diffusione della spiritualità del Carmelo.
  3. Studiare la possibilità di organizzare riunioni della Fa­miglia Carmelitana a livello delle diverse aree dell’A­merica (Nord America, Brasile, Sud America, Caraibi e America Centrale).
  4. Effettuare visite fraterne per conoscere le realtà carme­litane d’America allo scopo di incoraggiare i membri della Famiglia Carmelitana nel loro lavoro pastorale.
  5. Pianificare, nel sessennio, due incontri dei Superiori e delle Superiori della Famiglia Carmelitana per discu­tere sui progetti comuni che possono essere realizzati nell’area geografica.
  6. Programmare nel sessenio due FOCAL come luogo di formazione per i Carmelitani nella regione.
  7. Promuovere il rapporto tra O.CARM e OCD con la par­tecipazione ad ALACAR e al Carmelite-Forum.
  8. Creare consapevolezza della collaborazione reciproca per rafforzare la presenza carmelitana nell’area geogra­fica.
  9. Promuovere le linee guida del Sinodo per l’Amazzonia nelle nostre attività pastorali, riprendendo le nostre ri­flessioni a livello di Famiglia carmelitana, come Chiesa in uscita che accompagna i più poveri e più esclusi dal­la società.
  10. Preparare un progetto di formazione (a breve, medio e lungo termine) in modo che i membri della Famiglia Carmelitana possano essere testimoni e rispondere alle esigenze della società di oggi.
  11. Recuperare la memoria storica del cammino intrapre­so in America. Trasmettere alle nuove generazioni la nostra esperienza carmelitana nel Continente (... per­ché, quando si perde la memoria, si perde la direzione del cammino).
Giovedì, 28 Gennaio 2021 13:08

Asia – Australia – Oceania

Progetto Globale del Consiglio Generale 2019-2025

Robert Thomas Puthussery, O.Carm.

“Come fraternità contemplativa, noi ricerchiamo il volto di Dio anche nel cuore del mondo … una fraternità aperta, ca­pace di ascoltare e di farsi interpellare dal proprio ambiente, disponibile ad accogliere le sfide della storia, e a dare rispo­ste autentiche di vita evangelica in base al proprio carisma” (Costituzioni, n. 21).

L’area Asia-Australia-Oceania è nota per la sua ricca di­versità e il gran numero dei suoi membri. In primo luo­go, la diversità socio-culturale e politico-religiosa è sia una risorsa che una sfida per l’area geografica. Da un lato, il costante dialogo con le altre religioni e culture rafforza la testimonianza carmelitana, dall’altro, gli atteggiamenti an­ti-religiosi e politici nelle diverse regioni di questa area ge­ografica rappresentano una sfida significativa per la nostra presenza e il nostro ministero di carmelitani. Ad ogni mo­do, “se realmente crediamo nella libera e generosa azione dello Spirito, quante cose possiamo imparare gli uni dagli altri! Non si tratta solamente di ricevere informazioni sugli altri per conoscerli meglio, ma di raccogliere quello che lo Spirito ha seminato in loro come un dono anche per noi” (Evangelii Gaudium, 246).

In questo periodo di espansione, inclusione e incultura­zione, si dovrebbero cercare modi per garantire che la tra­dizione viva e il carisma del Carmelo siano espressi auten­ticamente per formare una società giusta nel contesto di codesta area geografica. In secondo luogo, la ricchezza di quest’area si attesta nel numero crescente di giovani. Que­sta ricchezza dona rinnovata vitalità e freschezza all’Ordi­ne nella sua missione in Asia-Australia-Oceania e altrove. È una ricchezza che deve essere rafforzata attraverso il ca­risma carmelitano per poter, quindi, potenziare l’area geo­grafica e supportare quelle aree geografiche dell’Ordine che necessitano di assistenza di personale; tutto ciò median­te la collaborazione e pianificazioni reciproche. Al fine di creare un cambiamento positivo, può essere realizzato un serio tentativo di attingere alle diversità e alle risorse dell’a­rea, attraverso vari progetti di collaborazione sia nell’area geografica, sia a livello internazionale.

Progetti

  1. Convocare riunioni regolari e tempestive dei Superiori regionali per una collaborazione mirata nell’area.
  2. Partecipare a visite fraterne per conoscere e incoraggia­re i fratelli e le sorelle nelle aree del loro ministero.
  3. Impegnarsi per promuovere le vocazioni e la formazio­ne efficace, cercando di dare espressioni autentiche alle tradizioni viventi e del carisma del Carmelo, nel parti­colare contesto socio-antropologico-culturale dell’Asia-Australia-Oceania.
  4. Incoraggiare i frati a sviluppare la conoscenza della spi­ritualità asiatica-orientale al fine di offrire un ministero efficace nell’area geografica.
  5. Promuovere la collaborazione intra-geografica attraver­so lo scambio di competenze nei vari campi, in partico­lare la formazione, al fine di sostenere le realtà emer­genti dell’area, in collaborazione con le commissioni competenti.
  6. Organizzare nell’area programmi comuni per la forma­zione iniziale e permanente.
  7. Vagliare e sostenere l’idea di formare comunità inter­nazionali in diverse parti dell’Ordine promuovendo la collaborazione reciproca tra le diverse aree geografiche.
  8. Promuovere iniziative tra i Superiori Maggiori per so­stenere i giovani carmelitani di quest’area nel migliora­mento personale attraverso studi superiori, di formazio­ne pastorale ed esperienza missionaria al fine di raffor­zare la vita dell’Ordine ove necessario.
  9. Collaborare con la Commissione di Giustizia e Pace per affrontare le varie sfide presenti in questa area geografica.
Giovedì, 28 Gennaio 2021 12:47

Europa

Progetto Globale del Consiglio Generale 2019-2025

Richard Byrne, O.Carm.

globalplaneurope01 450L’Europa è il continente dei grandi crocevia di pellegri­naggio. Tra la sua gente continua a esserci una profonda sete di Dio. Indubbiamente, c’è stato un allontanamento dalla Cristianità visto che la società europea è diventata più secolarizzata. In effetti, molti dei Paesi europei potrebbero essere descritti come post-cristiani: gli elementi della fe­de cristiana sono presenti ma senza una condivisione della “memoria e dell’eredità cristiane” (Ecclesia in Europa). Ad ogni modo, seppur le persone siano più interessate alla spi­ritualità che alla dottrina, la fede non è assente. Il fallimen­to della Chiesa nella tutela dei più deboli della società ha avuto un impatto devastante. L’Europa è anche una terra di crescente diversità e pluralismo che offre la possibili­tà di dialogo tra persone di diverso credo religioso e atee. L’Europa deve affrontare molte sfide, in particolare quelle provenienti dall’immigrazione e dall’impatto devastante del Covid-19.

In Europa, il Carmelo continua a dare i suoi frutti, dato che molti Carmelitani servono il Vangelo con duro lavoro e dedizione. In questa Europa complessa e stimolante, noi Carmelitani ci troviamo nella posizione privilegiata di dar voce alla nostra tradizione.

Vivere in “ossequio di Gesù Cristo”: nei momenti di in­contro, noi Carmelitani possiamo parlare della nostra rela­zione viva e personale con Cristo, riconoscendo la pluralità di varie posizioni religiose. Le nostre comunità rispondono a coloro che cercano di escludere le persone dalla società; noi carmelitani scopriamo in ciascuno dei nostri fratelli e 36

sorelle la presenza di Dio e camminiamo insieme verso Dio (Costituzioni, n. 19). Se prima eravamo immigrati in Euro­pa, ora, il nostro servizio in mezzo alla gente ci consen­te di accettare con gioia l’invito “a ‘uscire’ per incontrare le persone nelle ‘periferie’ e scoprire con loro la gioia del Vangelo”(Costituzioni, n. 101).

Allo stesso tempo, è vero anche che esistono delle sfide per il Carmelo in Europa: si stanno affrontando scelte do­lorose su come preservare al meglio il carisma carmelita­no e lasciar andare strutture esistenti. Tuttavia, il Carmelo d’Europa deve impegnarsi di nuovo “a svegliare il mondo” e non rimanere chiuso in se stesso o in ostaggio dei suoi problemi. Come contemplativi e compassionevoli dobbia­mo sempre diffidare di una “tiepidezza” che si insinua nelle nostre vite, di una “inerzia dell’immobilismo” e “la tenta­zione di stare lontani dalle ferite del corpo di Cristo” (Papa Francesco, Capitolo Generale Carmelitano, 2019). Invece, come tutti i membri della Chiesa, i Carmelitani sono chiamati a continuare ad “accendere il fuoco nel cuore del mondo” (Evangelii Gaudium, 271).

Fiduciosi che Dio continui la sua iniziativa di chiamare persone alla Chiesa e al Carmelo, il nostro ministero delle vocazioni non riguarda tanto i “brillanti programmi voca­zionali”, ma serve ad aiutare le persone a scoprire il dono dentro di sé in modo che possano scegliere lo stile di vita che corrisponde ad esso. Questa è una priorità. I Carmeli­tani europei sono stimolati ad “aprire gli occhi e il cuore a una nuova comprensione ed espressione della nostra tra­dizione carmelitana a cui i giovani possono relazionarsi” che porta il Carmelo a un processo di conversione, discer­nimento quotidiano e formazione permanente.

La pastorale giovanile in Europa, che dovrebbe essere un ministero primario di ogni singola realtà, offre l’oppor­tunità di “incontrare i giovani, viaggiare con loro ed ascol­tarli”. 37

Progetti

  1. Facilitare le riunioni dei promotori vocazionali con i lo­ro Provinciali, Commissari e Delegati in modo da pro­muovere e dare la priorità al ministero per le vocazioni in Europa.
  2. Continuare il lavoro del progetto Awakening e il suo im­pegno per i giovani, promovendo la pastorale giovanile come ministero primario di ogni nostra singola realtà presente in Europa.
  3. Istituire una Commissione ad hoc per la Formazione permanente in Europa con lo scopo di offrire, preparare e organizzare un programma di formazione permanen­te e persuadere i Carmelitani della sua necessità.
  4. Agevolare un procedimento per preservare fedelmente il carisma del Carmelo in Europa.
  5. Considerare e favorire l’unificazione delle Province ove necessario, specialmente attraverso lo sviluppo di stra­tegie per la cooperazione.
  6. Organizzare e svolgere un incontro annuale dei Provin­ciali, Commissari Provinciali e Delegati.
  7. Ricercare e presentare le possibilità di una casa europea comune per lo studentato dei professi semplici.
Giovedì, 28 Gennaio 2021 12:32

Unitá Operativa per la Comunicazione

Progetto Globale del Consiglio Generale 2019-2025

Consapevole della crescente importanza dell’impegno comunitario per l’evangelizzazione - specialmente per mezzo dei social network (Costituzioni, n. 35) - l’Ordine Carmelitano cerca di pronunciare parole di speranza e di salvezza “più con la vita che con la bocca” (Costituzioni, n. 24) a tutte le donne e a tutti gli uomini, ovunque si trovino, ma soprattutto a tutti coloro “che si ispirano alla Regola di Sant’Alberto” (Costituzioni, n. 28). Tutte le comunicazioni dell’Ordine Carmelitano si focalizzano principalmente sul messaggio del Vangelo: la Buona Novella del Regno di Dio, che abbiamo ricevuto da Cristo Parola Viva ed espresso attraverso il carisma dell’Ordine Carmelitano utilizzando un’ampia varietà (i media) dei mezzi di comunicazione.

L’Ordine Carmelitano consente l’uso dei vari mass media tra cui i siti Web, i social network, la produzione e la pub­blicazione di video-musicali sia per la comunicazione in­terna che esterna. Il nostro ministero per la comunicazione non mira semplicemente a generare informazioni ad uso e consumo, desidera invece favorire incontri reciprocamente rispettosi, attraverso i quali, le persone possono veramente ascoltarsi a vicenda e crescere nella comprensione e co­noscenza (Papa Francesco, Giornata mondiale delle comunica­zioni sociali, 2015). Inoltre, riconosciamo che non si tratta semplicemente di pubblicizzare noi stessi, ma piuttosto di “testimoniare ciò che lo Spirito scrive nei nostri cuori” (Pa­pa Francesco, Giornata mondiale delle comunicazioni sociali, 2020).

In particolare, nel nostro uso dei social network, desi­deriamo favorire incontri reciprocamente rispettosi, at­traverso i quali, le persone possono veramente ascoltarsi a vicenda e crescere nella comprensione e conoscenza. Nella “piazza pubblica’’ del mondo digitale, abbiamo “una responsabilità per l’altro, che […] ha la sua dignità che va rispettata.” (Papa Francesco, Giornata mondiale delle comuni­cazioni sociali, 2016). Tenendo presente che il profeta Elia non ha riconosciuto la voce di Dio nel grande e forte vento o nel terremoto o nel fuoco, ma nel “sussurro di una brez­za leggera” (1Re 19,11-12), i Carmelitani sono consapevoli che “la verità che cerchiamo di condividere non trae il suo valore dalla sua ‘popolarità’ o dalla quantità di attenzione che riceve” (Papa Benedetto XVI, Giornata mondiale delle co­municazioni sociali, 2011).

La comunicazione all’interno della nostra Famiglia Car­melitana consente di conoscerci reciprocamente e crea una vicinanza con la quale la nostra comune vocazione può es­sere riconosciuta e favorita. La Curia Generalizia riconosce che ha un ruolo importante da svolgere in questo settore e, di conseguenza, desiderando rafforzare e aggiornare que­sto importante ministero, il Consiglio Generale istituisce una Unità Operativa nei seguenti termini.

Progetti

  1. Valutare e aggiornare l’attuale presenza e l’uso online dei social network della Curia Generalizia.
  2. Esplorare i diversi e possibili metodi per fornire la pre­senza online desiderata dell’Ordine (agenzie esterne, appuntamenti interni) e presentare una proposta al Consiglio Generale con un preventivo di spesa.
  3. Valutare e proporre una struttura per l’Ufficio comuni­cazioni della Curia Generalizia.
  4. Proporre una descrizione del lavoro d’ufficio del Dele­gato preposto alla comunicazione sociale (Costituzioni, n. 323).
  5. Sondare e proporre modi con cui promuovere la co­municazione tra la Curia Generalizia e le varie aree dell’Ordine (interna) e con coloro che si sentono attrat­ti dai valori del Carmelo (esterna).
  6. Proporre un progetto di comunicazione per l’Ordine dei Carmelitani.
  7. In collaborazione con la Unità Operativa per la Riforma dell’Institutum Carmelitanum, valutare la missione e la struttura delle Edizioni Carmelitane (incluso il modo con cui sono distribuite le proprie pubblicazioni) e, se necessario, proporre come aggiornarlo.

Membri

  • Richard Byrne, O. Carm. (Irlanda)
  • William Harry, O. Carm. (PCM, USA)
  • Manuel R. Freitas, O. Carm. (Portugal)
  • Andreas Dedy Purnawan, O. Carm. (Indonesia)
  • Mons. Janvier Marie Gustave Yameogo (Vaticano)
  • David Hoffman, O. Carm. (Australia)
Giovedì, 28 Gennaio 2021 09:41

Commissione per La Preghiera e La Liturgia

Progetto Globale del Consiglio Generale 2019-2025

Richard Byrne, O.Carm.

I Carmelitani vivono in ossequio di Gesù Cristo in atteggia­mento contemplativo esercitato con una vita di preghiera, di fraternità e di servizio in mezzo al popolo. L’orientamento alla contemplazione non è solo uno degli elementi del nostro ca­risma ma è l’elemento dinamico che li unifica. (Cost. n. 14).
La preghiera è il modo con cui ci relazioniamo con Dio sia come individui che come comunità. Nella preghiera diventiamo aperti a Dio che gradualmente ci trasforma at­traverso tutti gli eventi, piccoli e grandi, delle nostre vite. (Cost. n. 18).
La Regola del Carmelo pone la vita liturgica al centro della nostra vita comunitaria, sia nella pratica sia sim­bolicamente. (RIVC, n. 39).

Nel mezzo di un mondo globalizzato e pluralista, il nostro impegno fedele alla preghiera, ci consente, come carmelitani, di testimoniare la “presenza viva e misteriosa di Dio”(Costituzioni, n. 18). La nostra preghiera ci ricorda che la vita del Carmelo è Cristocentrica. Permeata in ogni aspetto della vita di un carmelitano, la preghiera, non solo nutre le nostre vite spirituali, ma attraverso una graduale trasformazione, arricchisce anche la nostra vita fraterna e ci rende più capaci di servire la Chiesa con compassione, con spirito di solidarietà, insieme ai nostri fratelli e sorelle.

Se la preghiera può assumere molte forme, noi Carme­litani consideriamo la preghiera liturgica - specialmente quella comunitaria - come parte centrale della nostra vita spirituale in generale (Messaggio Finale del Congresso liturgi­co, 2018). Intimamente legata alla nostra preghiera personale, la nostra preghiera liturgica è il segno visibile dell’Or­dine in preghiera (RIVC, n. 39). Il nostro stile di vita contem­plativo mantiene le nostre celebrazioni liturgiche sempre Pasquali, con l’orientamento alla Risurrezione. Di conse­guenza, la formazione liturgica è vitale per i carmelitani e non riguarda solo gli “gli studi in preparazione al ministero e neanche la mera conoscenza delle rubriche, ma concerne la nostra celebrazione fraterna come carmelitani”(RIVC, n. 39). Noi Carmelitani ci nutriamo soprattutto della Parola e dell’Eucarestia.

Quando il pane viene spezzato e condiviso, l’Eucaristia quotidiana edifica la nostra comunità carmelitana, non solo simbolicamente, ma come segno della nostra “par­tecipazione al mistero di Dio e con coloro che sono nel bisogno”(RIVC, 39). Gli offriamo in olocausto la nostra vita quotidiana intimamente unita al mistero pasquale di Cri­sto (Costituzioni, n. 73).

Meditare la Parola è un elemento essenziale del nostro carisma e dell’identità carmelitana; alla Lectio divina viene assegnato un ruolo preminente nella nostra vita di preghie­ra (Costituzioni, n. 85). La celebrazione comunitaria della Liturgia delle Ore, in particolare con i fedeli, è fondamen­tale per la nostra identità.

“La via carmelitana è segnata dal silenzio” (RIVC, 36). In effetti, il nostro spirito contemplativo può essere forte­mente alimentato dalla preghiera silenziosa. Inoltre, sono importanti per i Carmelitani: ritiri, giorni di raccoglimento e la lettura spirituale degli scritti del nostro Ordine.

Accanto alla nostra devozione ai Santi del Carmelo, i Carmelitani venerano in particolare la Beata Vergine Ma­ria e, di conseguenza, i nostri santuari mariani sono tenuti in grande considerazione non solo come centri della Parola e della vita liturgica, ma anche come centri di evangelizza­zione, solidarietà e luoghi di incontro ecumenico con per­sone appartenenti ad altri credo religiosi o atee (Costituzio­ni, nn. 89-93).

Progetti

  1. Continuare ad aggiornare i Rituali e i Libri Liturgici dell’Ordine Carmelitano (il Rituale Carmelitano, il Le­zionario, la Liturgia delle Ore, e altri ancora) nonché ottenerne la approvazione, la traduzione e la pubblica­zione;
  2. Continuare a preparare materiale aggiuntivo di autori carmelitani per l’Ufficio delle Letture carmelitane per Santa Maria in Sabato e altri giorni di particolare devo­zione alla Beata Vergine Maria del Monte Carmelo;
  3. Creare, in collaborazione con la Commissione Generale per la Formazione, un progetto riguardo: (a) la prepara­zione liturgica dei frati in formazione, (b) studi liturgici della tradizione carmelitana come parte dei corsi di for­mazione permanente per l’Ordine, (c) la promozione del­la buona predicazione (Decreto del Capitolo Generale, 2019);
  4. Promuovere la diffusione dello studio della Liturgia a livello avanzato, restando in dialogo con le persone inte­ressate (Raccomandazione del Capitolo Generale, 2019);
  5. Sondare e promuovere modi di celebrare la Liturgia, da una prospettiva carmelitana;
  6. Pensare a vie attraverso cui i santuari dell’Ordine po­trebbero essere promossi nell’Ordine;
  7. Organizzare congressi e incontri che promuovano la vita di preghiera e liturgica dei membri della Famiglia Carmelitana

I Membri

  • Richard Byrne, O.Carm.
  • Désiré Unen Alimange, O.Carm. (Congo)
  • Pius Robert Manik, O.Carm. (Indonesia)
  • Alexander Vella, O.Carm. (Malta)
  • John Keating, O.Carm. (Irlanda)
  • Nerina de Simone, CMSTBG
Giovedì, 28 Gennaio 2021 09:19

Commissione per la Gioventú Carmelitana

Progetto Globale del Consiglio Generale 2019-2025

Robert Thomas Puthussery, O.Carm.

Vi chiedo di essere rivoluzionari, vi chiedo di andare contro corrente; sì, in questo vi chiedo di ribellarvi a questa cultu­ra del provvisorio, che, in fondo, crede che voi non siate in grado di assumervi responsabilità, crede che voi non siate capaci di amare veramente. (Papa Francesco, GMG, Rio de Janeiro, 2013).
Voi, cari giovani, non siete il futuro. Voi giovani siete l’a­desso di Dio! (Papa Francesco, GMG, Panama, 2019).

I giovani sono sia una sfida che una missione della Chie­sa di oggi. “Crediamo infatti che anche oggi Dio parla alla Chiesa e al mondo attraverso i giovani, la loro creatività e il loro impegno, come pure le loro sofferenze e le loro richie­ste di aiuto. Con loro possiamo leggere più profeticamente la nostra epoca e riconoscere i segni dei tempi” (Documento Finale del Sinodo sui Giovani, 64). Non c’è bisogno di dirlo, ma i giovani contano: ciò che pensano, ciò di cui parla­no, ciò che fanno, tutto ha un’enorme influenza e impatto sull’Ordine e sul mondo di oggi.

Nella Famiglia Carmelitana si svolge già un ministero molto prezioso con i giovani. Naturalmente, ciò assume molte forme in quanto si sviluppa in contesti e culture diverse. Tuttavia, l’Ordine Carmelitano è particolarmente ben equipaggiato per questo ministero e il nostro approc­cio alla contemplazione, alla comunità e all’essere al ser­vizio degli altri - così come i grandi del nostro Ordine (i nostri Santi e Beati) - può fare appello a molti giovani.

Le nostre diverse forme di apostolato con i giovani pos­sono essere ampiamente divise in due gruppi: i giovani in età scolare e i giovani più grandi che hanno completato la loro istruzione primaria e secondaria. Comprensibilmen­te, le esigenze di questi due gruppi possono essere diverse. Parte del ministero con i giovani si svolgerà nelle nostre scuole carmelitane (Costituzioni, n. 102) che rimangono i “luoghi essenziali per l’evangelizzazione dei giovani” (Chri­stus Vivit, 222). I Carmelitani riconoscono che il servizio cri­stiano (specialmente verso i poveri), i pellegrinaggi, le atti­vità missionarie, lo sport, la musica e l’arte possono offrire ai giovani enormi opportunità di crescere e scoprire la vita in Cristo e nella Chiesa.

Come carmelitani, cerchiamo sempre di essere flessi­bili nel nostro ministero con i giovani, il che implica un cammino condiviso, in modo tale da rispettare i carismi che lo Spirito Santo ha dato a ciascuno dei membri della Chiesa. Dobbiamo riconoscere che “i giovani stessi sono attori della pastorale giovanile” (Christus Vivit, 203) e come carmelitani eviteremo di assegnar loro un ruolo passivo. Dobbiamo anche essere umili abbastanza per ascoltarli e persino essere aperti a essere interrogati da loro. Cerchere­mo di rendere tutti i nostri ministeri più accoglienti per i giovani e i poveri (Costituzioni, n.30).

Qualunque sia il contesto, riconosciamo che i giovani non hanno bisogno di prediche o di ricevere parecchia dottrina. Cerchiamo, invece, di fornire sempre ai giovani opportunità di essere attratti da un “incontro con Dio at­traverso Cristo morto e risorto” (Christus Vivit, 13). I Car­melitani camminano a fianco dei giovani mentre discerno­no la loro vocazione personale. Le nostre attività avranno un’enfasi particolare sulla Parola di Dio e sull’imparare a vedere il mondo come Dio lo vede. La salvaguardia sarà una parte vitale di tutto il nostro ministero carmelitano, specialmente con i giovani.

Tenendo presente la grande influenza che i giovani han­no oggi nel mondo, la Commissione per la gioventù carme­litana (CYC- Carmelite Youth Commission) - incaricata dal Capitolo Generale - ha assunto la missione di ammirare, riconoscere, e celebrare l’enorme ricchezza e potenzialità che i giovani possiedono oggi. Cresciuti dal nostro cari­sma, cerchiamo di accompagnare, ascoltare e lavorare a fianco dei giovani in modi significativi e pertinenti, al fine di trasformare il mondo per il Signore, in modo che possa­no rispondere alla domanda posta da Papa Francesco: “Per chi sono io?”(Papa Francesco, Veglia di Preghiera in prepara­zione alla GMG, 2017). Aspiriamo a risvegliare e “riscoprire con loro la giovinezza della Chiesa, aprendoci alla grazia di una nuova Pentecoste.” (Documento Finale del Sinodo sui Giovani, 60). “Abbiamo riconosciuto nell’episodio dei disce­poli di Emmaus (cfr. Lc 24,13-35) un testo paradigmatico per comprendere la missione ecclesiale in relazione alle giovani generazioni”(Documento Finale del Sinodo sui Giova­ni, 4). “Gesù camminava con loro” (Lc 24,15), ascoltava i loro discorsi, parlò e spezzò il pane con loro e “si aprirono loro gli occhi” (Lc 24,31) e “partirono senza indugio” (Lc 24,33). Questa missione di accompagnamento, animazione e potenziamento può essere raggiunta attraverso lavori col­laborativi a vari livelli nell’Ordine.

Progetti

  1. Dialogare con i Superiori Maggiori delle diverse aree ge¬ografiche dell’Ordine per acquisire familiarità con i loro programmi per i giovani e per identificare le esigenze specifiche di ciascuna area al fine di promuovere e orga¬nizzare eventi e programmi per quella zona specifica.
  2. Promuovere iniziative in ogni area geografica per for¬mare un team di animatori giovanili per lavorare e col¬laborare insieme.
  3. Organizzare conferenze, seminari e programmi di for¬mazione per animatori giovanili con lo scopo di raffor¬zarli per un servizio mirato ed efficace.
  4. Incoraggiare i Superiori Maggiori a formare i giovani carmelitani, sia spiritualmente che accademicamente, per la presente e futura missione giovanile dell’Ordine.
  5. Collaborare con la Commissione per la Formazione per avviare progetti ed eventi per i giovani frati in formazio¬ne per aiutarli a sviluppare competenze e strumenti per l’apostolato coi giovani.
  6. Impegnarsi per lo sviluppo di un network per tutti colo¬ro che lavorano a servizio dei giovani nell’Ordine.
  7. In collaborazione con l’Ufficio per le Comunicazioni dell’Ordine, cercare modi e mezzi per una maggiore si¬nergia.
  8. Organizzare un programma internazionale per le scuole carmelitane e diffondere il carisma carmelitano nell’i¬struzione.
  9. Agevolare e assistere agli eventi internazionali dei gio¬vani, in particolare durante le Giornate Mondiali della Gioventù.

I Carmelitani del Portogallo hanno realizzato un video per la Giornata Mondiale della Gioventù a Lisbona nel 2023. Cliccate in seguito per vedere il video:

I Membri

  • Robert Thomas Puthussery, O.Carm.
  • Luca Sciarelli, O.Carm. (Italia)
  • Éanna Ó Hóbain, O.Carm. (Irlanda)
  • Joyson George Pottackal, O.Carm. (India)
  • Fransiskus Xaverius Sulistija Heru Prabawa, O.Carm. (Indonesia)
  • Iñigo Bermejo Batanero (Laico, Betica)
Giovedì, 28 Gennaio 2021 09:12

Commissione per l'Economia

Progetto Globale del Consiglio Generale 2019-2025

Dio ci ha chiamato ad essere buoni amministratori dei doni che abbiamo ricevuto con il compito di curare bene quanto è stato affidato a noi. Cerchiamo di crescere sempre più nella nostra responsabilità, nella trasparenza e solida­rietà nell’amministrazione dei beni a noi affidati. Così con­tinuiamo ad attuare l’ideale stabilito dalle nostre Costitu­zioni: “Nell’uso dei beni materiali, ci sentiamo responsabili davanti a Dio dell’osservanza della povertà che abbiamo professato liberamente, tenendo presente che facciamo il voto di povertà allo scopo di vivere, individualmente e nel­la comunità, una vita semplice, bandendo qualsiasi cosa che possa offendere la sensibilità dei poveri”(Costituzioni, n. 60). “Affinché la struttura economica nella nostra vita religiosa non sia simile agli schemi mondiali di ingiuste disuguaglianze, è bene che la fraternità della famiglia car­melitana si esprima nell’attenzione e nella condivisione con le comunità di tutto l’Ordine, specialmente con le più povere”(Costituzioni, n. 38).

Christian Körner, O. Carm.

Progetti

  1. Riunire annualmente la Commissione Economica Gene­rale per la revisione dell’economia dell’Ordine.
  2. Cercare altre fonti di finanziamento per la Curia Gene­rale.
  3. Restituire gli interessi e il prestito ricevuto dalle Provin­ce per la ex Domus Carmelitana.
  4. Creare un fondo centrale per le nostre missioni ed ela­borare un suo statuto seguendo le decisioni del Capitolo Generale.
  5. Collaborare con la Commissione per la coordinazione delle nuove fondazioni dell’Ordine.
  6. Rivedere le percentuali di contributo delle Province, promuovendo la partecipazione di tutti.
  7. Organizzare nel 2021 e nel 2024 incontri internaziona­li degli economi delle Province, delle Delegazioni e dei Commissariati Generali.
  8. Continuare l’aggiornamento del Direttorio economico attuando le nuove direttive della Santa Sede (p.e. patri­monio stabile).

I Membri

  • Christian Körner, O. Carm.
  • Günter Benker, O. Carm. (Germania)
  • Anna di Giglio (Napoletana, Italia)
  • Shiju George Njaralampuzha, O. Carm. (India)
  • Javier Domingo Garmón i Calvo, O. Carm. (Catalunia, Spagna)
  • Nixon Jacobus Silfanus (Jakarta, Indonesia)
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