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Venezuela-Commissariato della Provincia Catalogna
La Presenza del Carmelo in Venezuela è stato iniziato dalla provincia Catalogna nel 1922 Attualmente ci sono 8 frati che assiduamente vivono la spiritualità e carisma del Carmelo.
CARACAS
Parroquia Monte Carmelo
Av. El Paseo, 96
Los Rosales
1040 CARACAS
Tel.+58 212-6901216 (parroquia y comunidad)
COLONIA TOVAR
Parroquia San Martin de Tours
Casa Paroquial
1030 COLONIA TOVAR
(Edo. Aragua)
Tel. +58 244-3551056/244-3551872
PORLAMAR
Padres Carmelitas
Paroquia San Nicolas
Calle Igualdad s/n
6301 PORLAMAR
(Edo. N. Esparta)
Tel. +58 295-2637381
Celebrando in Casa - 6 Domenica del Tempo Ordinario
Il viaggio con Gesù continua
Dopo il Vangelo della settimana scorsa, Gesù ha deciso di predicare e guarire nelle altre città della Galilea quando un lebbroso viene da lui e implora la guarigione.
Al tempo dei racconti biblici le persone con qualsiasi tipo di condizione della pelle venivano generalmente considerate affette da lebbra. Ma non si trattava della malattia di Hansen, il nome corretto per la lebbra come la conosciamo oggi.
Chiunque fosse sospettato di essere lebbroso doveva vivere fuori dalla propria città per paura che contagiasse altre persone. Dovevano lasciare casa e famiglia, il lavoro, la comunità e la sinagoga. Dipendevano da altri che gli portavano cibo e acqua.
Questo senso di paura e sospetto nei confronti dei lebbrosi è in netto contrasto con l'accoglienza data da Gesù all'uomo del Vangelo.
Va da Gesù e gli chiede di renderlo puro, di curarlo. Gesù è profondamente commosso e tocca l'uomo (cosa che deve aver richiesto grande compassione) e lo guarisce. Nel guarire l'uomo, Gesù ha fatto molto di più per lui che semplicemente alleviarlo da un disturbo angosciante. Gesù ha letteralmente restituito all'uomo la sua vita. Ora può tornare a casa dalla sua famiglia, riprendere il lavoro e rinnovare la sua pratica religiosa nella sinagoga.
Ai tempi di Gesù molte persone consideravano la malattia, certi disturbi e la disabilità come un segno che le persone erano anche moralmente malate, che avevano peccato, fatto qualcosa di sbagliato. Guarendo i malati, Gesù rimuove anche da loro la macchia del male.
È interessante notare che c'è una sorta di “inversione di ruoli” in questo Vangelo. All'inizio il lebbroso è l’emarginato, colui che deve vivere fuori città. Poiché l'uomo guarito racconta a tutti
l’accaduto, è Gesù ora colui che deve rimanere fuori dalle città e dai villaggi. Tuttavia, tante persone, come il lebbroso, vanno ancora da lui per essere guariti.
Consapevoli del nostro bisogno di guarigione, anche noi possiamo prendere l'iniziativa avvicinandoci a Gesù. Saremo accolti con accoglienza, compassione e amore. Possiamo riprenderci il nostro giusto posto di figli e figlie amati. Anche noi possiamo raccontare la storia di ciò che Dio ha fatto per noi.
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Siamo consapevoli che Cristo è presente non solo nel Santissimo Sacramento ma anche nelle Scritture e nei nostri cuori. Anche quando siamo soli continuiamo a far parte del Corpo di Cristo.
Nella stanza che avete deciso di utilizzare per questa preghiera potreste prendere con voi una candela accesa, un crocifisso ed una Bibbia. Questi simboli ci aiutano a ricordarci della sacralità dei nostri momenti di preghiera e possono aiutarci a sentirci uniti con le nostre comunità locali.
Il seguente testo è strutturato in modo che ci sia una guida e il resto di coloro che pregano, ma le parti della guida possono essere ripartite tra i presenti.
Celebrando in Casa - 5 Domenica del Tempo Ordinario
In cammino con Gesù
La storia del primo giorno di ministero di Gesù a Cafarnao continua nel Vangelo di questa domenica. Dopo aver lasciato la sinagoga dove aveva guarito l’indemoniato, Gesù torna alla casa di Simone. Egli guarisce la suocera di Simone e la reintegra nel suo ruolo in qualità di garante dell’ospitalità, pratica considerata sacra per le famiglie ebraiche. Nessuna parola viene proferita. Gesù semplicemente prende la sua mano e la aiuta ad alzarsi. Nel fare ciò, egli compie azioni che sono normalmente considerate tabù, come toccare un malato e toccare una donna con cui non si è imparentati. Ma nel Vangelo di Marco la legge e le consuetudini non possono intralciare il percorso della potenza guaritrice di Dio.
Quella sera, dopo il tramonto, quando il Sabato era ormai concluso, le persone cominciano a portare malati e indemoniati a Gesù affinché egli li guarisca.
Si noti quanti elementi “locali” siano presenti in questi passi del Vangelo di Marco: un uomo del posto nella sinagoga, una donna del posto nella sua stessa casa, gente del posto attorno alla porta, gente del posto che viene portata per esser guarita.
In tutte queste storie di guarigione, Marco ci presenta un Gesù che conversa singolarmente con ciascun individuo. Ciascuno riceve un trattamento personalizzato, a volte attraverso delle parole, a volte con un tocco, a volte entrambe queste modalità. C’è una forte dimensione di intimità in questo ministero di guarigione che Gesù opera. È interessante notare come i demoni sanno riconoscere perfettamente la vera identità di Gesù, mentre le persone umane hanno bisogno di molto più tempo per riconoscerlo.
Sul far del mattino Gesù va a pregare da solo. Gesù prega sia in una funzione pubblica come quella della sinagoga, sia in solitari momenti di quieta comunione con Dio. Marco ci aiuta a capire che entrambe queste dimensioni sono necessarie per degli aspiranti discepoli. Gesù comincia e finisce le sue giornate in preghiera.
Trovato Gesù, i discepoli lo supplicano di tornare in città, ma Gesù ha un’altra idea in mente. La sua predicazione e le sue guarigioni non hanno come destinatari solo le persone di Cafarnao, ma tutta la popolazione della Galilea.
Non c’è dubbio che i discepoli debbano aver gradito di essere alla presenza di una personalità che compiva così grandi prodigi! Ma per Gesù il punto non è egli stesso, ma la sua missione di proclamare la Buona Novella di Dio attraverso parole e azioni di guarigione. Le storie di guarigione sottolineano l’idea che l’esperienza di Dio attraverso la persona di Gesù portano guarigione e integrità, non morte e distruzione.
La predicazione di Gesù, così come le sue storie di guarigione, verte fondamentalmente sulla trasformazione del reale – persone umane che si trasformano nel popolo di Dio.
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Siamo consapevoli che Cristo è presente non solo nel Santissimo Sacramento ma anche nelle Scritture e nei nostri cuori. Anche quando siamo soli continuiamo a far parte del Corpo di Cristo.
Nella stanza che avete deciso di utilizzare per questa preghiera potreste prendere con voi una candela accesa, un crocifisso ed una Bibbia. Questi simboli ci aiutano a ricordarci della sacralità dei nostri momenti di preghiera e possono aiutarci a sentirci uniti con le nostre comunità locali.
Il seguente testo è strutturato in modo che ci sia una guida e il resto di coloro che pregano, ma le parti della guida possono essere ripartite tra i presenti.
Testimonianza profetica per la generazione odierna
“Non c’è niente di nuovo sotto il sole”. Questa affermazione di Qohelet 1,9 può apparire eccessiva ma in realtà è di notevole attualità. Volendo soffermarci un poco sulla profezia e sulla tematica che mi è stata affidata, “testimonianza profetica per la generazione odierna”, ci possiamo Immediatamente rendere conto che l’appello e la testimonianza dei profeti biblici sono ancora necessari e urgenti al giorno d’oggi, in una situazione che presenta aspetti e problematiche analoghi a quelli che i profeti biblici hanno dovuto affrontare.
Elia, il profeta
Elia, uomo di Dio e figlio del suo popolo, è di grande attualità per noi. Ci pare di poter paragonare la nostra situazione con l’esperienza del grande profeta di Yahvè raccontata nei libri dei Re (Cfr. 1 Re 17-19. 21; 2 Re 1-2).
Dopo il grande successo della sfida sul Carmelo, di fronte al popolo esultante all’udire le minacce di Gezabele è preso dalla paura e precipita in una profonda crisi esistenziale: vuole morire, solo e triste.
La Vergine Maria nella Bibbia
Maria di Nazaret, che onoriamo come nostra madre e sorella, con la sua vita e con il suo esempio, ci invita a spalancare le porte del nostro cuore a Dio, in mezzo alla attuale complessità e contradittorietà. Ella fu salutata, nell’annunciazione, “piena di grazia” (Lc 1, 28). Espressione che, mentre indica il progetto di Dio su di lei, ne evidenzia la purezza di cuore e il suo profondo senso di Dio come l’Assoluto della sua vita.
Causa Nostrae Laetitiae - Ianuarius 2021
Initium Novitiatus
- 01-01-21 Mary Elijah Guingon (CHR), Christoval, USA
- 04-01-21 Bertoliny Alexander Montes Ramos Age (PCM-Per), Lurín, Peru
- 04-01-21 Geovanni de Jesús Velázquez Ramos (PCM-Mex), Lurín, Peru
- 04-01-21 Héctor Tavárez Mendoza (PCM-Mex), Lurín, Peru
- 04-01-21 Natanael Torres Núñez (PCM-Mex), Lurín, Peru
- 04-01-21 Pedro Antonio Mira Padilla (PCM-ElSal), Lurín, Peru
- 04-01-21 Christian Orlando García Hernández (PCM-ElSal), Lurín, Peru
- 04-01-21 Ángel Saúl Hernández Martínez (PCM-ElSal), Lurín, Peru
- 10-01-21 Catherine Rose Bier (HUD), Hudson, USA
- 16-01-21 Ederson Augusto Garcia Croti (Flum), Belo Horizonte, Brasil
- 16-01-21 Juracy Pereira dos Santos Júnior (Flum), Belo Horizonte, Brasil
- 16-01-21 Vinícius Elias Rodrigues (Flum), Belo Horizonte, Brasil
- 16-01-21 Roberto Isidro Tejerina Valdez (Mel-Bol), Belo Horizonte, Brasil
Professio Temporanea
- 09-01-21 Juliana Kamene Muia (BIE), Biella, Italia
- 10-01-21 Luis Felipe Aldana Hernández (Baet-Ven), Merida, Venezuela
- 10-01-21 Alejandro José Castejón Gonzalez (Baet-Ven), Mogi das Cruzes, Brasil
- 10-01-21 Alberto Henrique Ferreira Marini (Par), Mogi das Cruzes, Brasil
- 10-01-21 Christiam de Faria Rosas (Flum), Mogi das Cruzes, Brasil
- 10-01-21 Gabriel Job Rodrigues da Silva (Flum), Mogi das Cruzes, Brasil
- 10-01-21 Paulo Alves de Oliveira (Flum), Mogi das Cruzes, Brasil
- 15-01-21 Gretchen Marie Cabalquinto (SIG) Santa Ignacia, Tarlac, Pilipinas
Professio Solemnis
- 09-01-21 John Viet Nguyen (SEL-Viet), Ho Chi Minh City, Vietnam
- 09-01-21 Joseph Long Bui (SEL-Viet), Ho Chi Minh City, Vietnam
- 23-01-21 Étienne Roudelin (ACV-Ant), Santo Domingo, República Dominicana
- 23-01-21 Julien Étienne (ACV-Ant), Santo Domingo, República Dominicana
- 23-01-21 Robert Batista Ferreras (ACV-Ant), Santo Domingo, República Dominicana
Ordinatio Diaconalis
- 09-01-21 Marlon Beharry (SEL), Washington D.C., USA
Vivendo nell’ossequio di Gesù Cristo
Viviendo en obsequio de Jesucristo
Il cristocentrismo della nostra vita
La nostra vita e il nostro impegno apostolico sono centrati in Cristo (Cfr. Gv 14, 6; Eb 10, 19-20; Ef 4, 7.12-13; Col 1, 28). Dio infatti ci chiama alla vita consacrata, per seguire e vivere Cristo e servirlo “i con cuore puro e retta conscienza” (Regola). A tale chiamata, rispondiamo con la disponibilità alla Parola, con l'imitazione di Gesù obbediente, povero e casto, con la progressiva configurazione a Lui, che il Padre ha voluto e mandato, modello e maestro di vita, sua epifania e manifestazione del progetto di salvezza.
Tutta la nostra sin Regola dai primi è fondata tempi della sul vangelo nostra storia, e ci riporta Cristo. Inoltre, insegnato e ricordato “che nessuno può mettere un altro fondamento oltre quel che è stato già posto, Gesù Cristo” (1 Cor 3:11).
La nostra tradizione ha cercato di mantenersi fedele, come testimoniano gli scritti dei nostri maestri di spirito, che trovano una felice sintesi nel pensiero del ven. Michele di S. Agostino, secondo cui la nostra vita deve essere sempre più “cristiforme” (Cfr. Introductio ad Vitam Internam, Trattato 1, cap. 2; Trattato 3, cap. 27).
Nel corso dei secoli la nostra famiglia carmelitana ha vissuto fasi storiche ricche di santità e di sapienza spirituale: ne conserviamo memoria con gratitudine e ammirazione. E’ questa la nostra eredità che intendiamo non disperdere ma accrescere, protesi verso il futuro e guardando i segni dei tempi alla luce del vangelo per attingervi forza ed energia nuove, nella ricerca di nuove strade di annuncio e di servizio.
Solo l’incontro con Cristo, la memoria viva del suo evento, possono darci il senso pieno della storia e la sua giusta direzione. La sequela di Cristo (Regola) resta perciò legge fondamentale per noi e segna il nostro cammino verso una più profonda esperienza dell'amore di Dio. Tale “propositum vitae” è veramente alto ed arduo. Ci aiutano a realizzarlo i nostri modelli ispirativi: il profeta Elia e la vergine Maria.
Capitulo Generalis 1995, Il Carmelo: Un Luogo, un Viaggio nel Terzo Milenio.
Celebrando in Casa - 4 Domenica del Tempo Ordinario
Cominciando il cammino
Dopo aver visto la chiamata dei primi quattro discepoli nel Vangelo della settimana scorsa, questa settimana siamo catapultati nel ministero di Gesù. I Vangeli della quarta, quinta e sesta domenica tratteggiano infatti il ministero di Gesù a Cafarnao.
La scorsa domenica il vangelo sottolineava la chiamata dei discepoli a vivere e operare in partecipazione attiva con Gesù. Per essere “pescatori di uomini” essi hanno dovuto lasciarsi indietro tutto quello che era conosciuto e familiare, compresa la loro fiorente attività di pescatori e le loro famiglie. Hanno dovuto fare un salto nel buio, non sapendo dove il loro cammino con Gesù li avrebbe portati.
Nelle prossime tre domeniche cominceremo a farci un’idea su chi sia Gesù e su che tipo di cammino sia il suo.
Il Vangelo di oggi vede Gesù e i discepoli giungere a Cafarnao, una piccola città sulla riva settentrionale del lago di Tiberiade, la quale sarà la base del ministero di Gesù in Galilea.
Di sabato Gesù e i suoi discepoli frequentano la liturgia sinagogale, durante la quale Gesù offre un insegnamento. Le sue parole colpiscono l’assemblea per la loro autenticità e per quanto esse suonino “vere”. Inoltre, le parole di Gesù non solo smuovono l’assemblea, ma liberano anche un uomo da uno spirito impuro. L’azione di Gesù è in risposta all’affermazione che l’uomo gli pone: “Sei venuto a rovinarci!”: piuttosto che distruggere, Gesù libera l’uomo dallo spirito impuro, guarendolo e restituendogli la sua integrità.
Schiacciare le persone con la forza e l’autorità di Dio non rientra nello stile di Gesù; al contrario, egli vuole liberare e riscattare coloro che sono attanagliati dal male.
Molte persone sono spaventate da Dio; Gesù costantemente dice e mostra che non c’è nessun bisogno di questa paura. Esser Dio è operare benevolmente per il suo popolo, non punirlo. Il potere di Dio guarisce, risana e libera, in modo che tutti noi possiamo crescere e diventare quel popolo che Dio ha sempre sognato noi diventassimo.
I discepoli imparano cose nuove riguardo chi sia Dio attraverso le parole e le azioni di Gesù. In tutto questo vi è una chiamata verso una maggior fede e fiducia nella bontà di Dio.
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Siamo consapevoli che Cristo è presente non solo nel Santissimo Sacramento ma anche nelle Scritture e nei nostri cuori. Anche quando siamo soli continuiamo a far parte del Corpo di Cristo.
Nella stanza che avete deciso di utilizzare per questa preghiera potreste prendere con voi una candela accesa, un crocifisso ed una Bibbia. Questi simboli ci aiutano a ricordarci della sacralità dei nostri momenti di preghiera e possono aiutarci a sentirci uniti con le nostre comunità locali.
Il seguente testo è strutturato in modo che ci sia una guida e il resto di coloro che pregano, ma le parti della guida possono essere ripartite tra i presenti.