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Celebrando in Casa - VI Domenica del Tempo Ordinario
Beatitudini e guai (Luca 6:17, 20-26)
Nelle prossime tre domeniche ascolteremo quasi tutto il Discorso della Pianura di Luca. Luca ha usato il Discorso della Montagna di Matteo, ma lo ha cambiato e accorciato significativamente. È importante sottolineare che entrambi i discorsi sono più che le Beatitudini con i quali iniziano.
In Luca, le parole di Gesù sono rivolte ai discepoli, non alla folla riunita, quindi potremmo pensare al discorso come un insegnamento sul discepolato.
L’intero sermone è piuttosto impegnativo e stimolante, specialmente i versetti che formano la lettura del Vangelo di oggi. Il sermone inizia con quattro beatitudini e quattro sventure.
A prima vista è molto strano chiamare beate, benedette o felici le persone che sono povere, affamate, piangenti e odiate. Ma dobbiamo ascoltare le parole di Gesù nel contesto dell’insegnamento religioso e del pensiero generale che apparteneva al suo tempo. Allora si pensava generalmente che chi soffriva queste cose sperimentava gli effetti della propria peccaminosità personale o di quella di un antenato. Allo stesso modo, coloro che avevano ricchezza, cibo in abbondanza e uno status elevato erano considerati benedetti e premiati da Dio.
Nelle beatitudini Gesù rovescia questo modo di pensare e dice effettivamente che è vero il contrario: Dio è, infatti, dalla parte dei poveri e dei sofferenti. Essi sperimentano la sofferenza non per colpa loro (p.e., il peccato), è semplicemente la situazione in cui si trovano. Come chiariscono le maledizioni (‘Guai a voi...’), i ricchi hanno molto da perdere. I poveri e i sofferenti sono fortunati secondo Gesù perché hanno un bisogno che la generosità traboccante di Dio può riempire.
La loro situazione attira l’impulso di Dio a salvare. Il Regno di Dio è già in mezzo a loro.
A parità di condizioni, essere ricchi, ben nutriti, felici e con una buona reputazione è perfettamente desiderabile. Ma nella visione di Gesù non tutte le cose sono uguali. Spesso i poveri sono poveri proprio perché i ricchi sono ricchi. Gli impotenti soffrono per mano di coloro che hanno potere e influenza. ‘I ricchi diventano più ricchi e i poveri più poveri’ è un detto che dura ancora oggi.
In tutto il suo Vangelo, Luca sottolinea l’insistenza di Gesù nel ripetere quanto sia necessario che i suoi discepoli abbraccino la povertà e non si facciano illusioni sul pericolo della ricchezza. Coloro che rimangono posseduti dai loro beni e dai privilegi che ne conseguono spesso non sono in grado di ricevere il dono della salvezza, ma anche loro possono unirsi ai beati attraverso la cura dei poveri.
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Celebrando in Casa - V Domenica del Tempo Ordinario
Eccomi, manda me (Luca 5:1-11)
Per bilanciare il rifiuto che Gesù ha sperimentato nel Vangelo della settimana scorsa, l’episodio di questa settimana racconta la storia di due persone che accolgono il suo messaggio.
In primo luogo, una folla entusiasta si è radunata sulla riva del lago, premendo avidamente per ascoltare l’insegnamento di Gesù. Gesù sembra rischiare di essere schiacciato o almeno di essere spinto in mare! Egli prende l’insolita decisione di insegnare dalla barca di Simone.
In secondo luogo, Luca ci dice che Simone e i suoi compagni stavano lavando le loro reti sulla riva mentre Gesù insegnava, indubbiamente ascoltando allo stesso tempo ciò che Gesù aveva da dire.
Quando Gesù finisce il suo insegnamento, chiede a Simone di prendere il largo verso acque profonde e di prepararsi per la pesca. Simone protesta: se non hanno preso nulla per tutta la notte, il momento migliore per la pesca, che speranza c’era di fare una buona pesca durante il giorno? E poi, cosa ne sa un artigiano come Gesù dell’arte della pesca commerciale?
Ciononostante, Simone fa come chiede Gesù e il risultato è una pesca straordinaria, pesce in abbondanza, abbastanza da affondare quasi due barche.
Sopraffatto dall’enorme pesca, Simone avverte sia la presenza del Divino che il proprio essere indegno e prega Gesù di lasciarlo.
Le parole di Gesù per lui sono sia una chiamata che un incarico. D’ora in poi non saranno pesci destinati alla morte, ma persone vive quelle che Simone e i suoi compagni attireranno nella comunità dei discepoli.
Sorprendentemente, Simon Pietro, Giacomo e Giovanni abbandonano la loro fiorente attività, lasciando tutto, reti, barche e dipendenti, e seguono Gesù.
Questi nuovi discepoli di Gesù useranno la Parola di Dio per attirare uomini e donne perché trasformino la loro vita in una nuova vita in Cristo. La miracolosa pesca di un numero così grande di pesci sembra indicare che un vasto numero di persone troverà la via della Vita nella predicazione degli apostoli.
La nostra chiamata come discepoli non è solo alla santità personale ma anche alla collaborazione con Cristo nel trasformare il mondo e le sue genti con parole e azioni di giustizia, pace, integrità, perdono, misericordia, tolleranza, speranza e amore.
Prima dobbiamo lasciarci ‘prendere’ e ricevere gli insegnamenti da Gesù. La risposta che ci viene chiesta, sembra, è di essere pronti a rinunciare a tutto nella nostra ricerca di conoscere Gesù. Nonostante la nostra peccaminosità, il senso di indegnità e la mancanza di fede in noi stessi, è una chiamata a confidare nella scelta di Dio su di noi e nella fede di Dio in noi.
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Celebrando in Casa - IV Domenica del Tempo Ordinario
Il ritorno 2 (Luca 4:21-30)
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Celebrando In Casa - III Domenica del Tempo Ordinario
Il ritorno (Luca 1:1-4, 4:14-21)
I rientri a casa possono rivelarsi essere eventi molto contrastanti. Il calore e il benvenuto iniziali possono trasformarsi, sorprendentemente, in dubbio, antagonismo e rifiuto Nei brani evangelici di questa domenica e della prossima, Luca racconta la storia della visita di Gesù alla sua città natale, Nazareth.
Prima del racconto di questo evento, però, la Chiesa ha voluto includere le primissime righe del Vangelo di Luca. Qui Luca spiega, in modo letterario classico, qual è lo scopo dei suoi scritti: offrire un resoconto autentico e ordinato del movimento cristiano, destinato a dare al Teofilo una solida rassicurazione sulle cose che gli sono state insegnate.
Dopo questa introduzione segue la prima parte del racconto del ritorno di Gesù. Ascolteremo la seconda parte nel Vangelo della prossima settimana.
Dopo la tentazione nel deserto, Gesù ritorna in Galilea, la regione in cui era cresciuto. Si mette a insegnare nelle sinagoghe, conquistando molti ammiratori.
Infine, Gesù fa ritorno alla sua città natale, Nazareth, e frequenta la sinagoga di sabato come era solito fare. Legge la seconda lettura del servizio sinagogale - la lettura dai Profeti, in questo caso dal profeta Isaia.
Ciò che Gesù legge diventa una spiegazione della sua missione e del suo ministero. Nello Spirito del Signore, di cui Gesù è stato unto, egli porterà buone notizie ai poveri, libertà ai prigionieri, nuova vista ai ciechi, libertà agli oppressi e proclamerà un anno di grazia del Signore.
La buona notizia essenziale che Gesù predica e mette in atto è l’accettazione e l’accoglienza di Dio (non il giudizio) delle persone che si trovano legate, ingabbiate e afflitte.
Qui Gesù stabilisce un modello non solo per la sua vita e il suo ministero, ma anche per coloro che desiderano seguirlo. Anche noi, unti dallo Spirito, siamo chiamati ad essere l’accettazione, l’accoglienza e la libertà di Dio per tutti coloro che sono legati, intrappolati o afflitti nella loro vita.
Nel contesto più ampio del Vangelo di Luca, questo messaggio non deve essere ridotto a metafora. Si tratta di dare un aiuto reale a tutti coloro che stanno lottando in un modo o nell’altro con situazioni concrete e difficili della loro vita.
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Questo sussidio per la preghiera è stato proposto dai Carmelitani della Provincia di Australia e Timor Est, in un tempo in cui non possiamo riunirci insieme per celebrare l Eucarestia come facciamo di solito. Siamo consapevoli che Cristo è presente non solo nel Santissimo Sacramento ma anche nelle Scritture e nei nostri cuori. Anche quando siamo soli continuiamo a far parte del Corpo di Cristo.
Nella stanza che avete deciso di utilizzare per questa preghiera potreste prendere con voi una candela accesa, un crocifisso ed una Bibbia. Questi simboli ci aiutano a ricordarci della sacralità dei nostri momenti di preghiera e possono aiutarci a sentirci uniti con le nostre comunità locali.
Il seguente testo è strutturato in modo che ci sia una guida e il resto di coloro che pregano, ma le parti della guida possono essere ripartite tra i presenti.
Mentre pregate, sappiate che in questo periodo i Carmelitani vi ricordano nelle loro preghiere, così come tutti i membri della famiglia carmelitana.
Celebrando In Casa - II Domenica del Tempo Ordinario
Il vero sposo (Giovanni 2: 1-11)
I matrimoni sono di solito occasioni meravigliose. La famiglia e gli amici si riuniscono per celebrare l’amore e l’impegno di una coppia. Il rituale è coronato da canti, balli, cibo e bevande. È stato così per secoli. Nella tradizione ebraica un matrimonio poteva durare giorni.
È interessante che, nel Vangelo di Giovanni, Gesù inizi il suo ministero nell’ambiente caldo e familiare di un matrimonio in un villaggio nella stessa regione in cui Gesù era cresciuto. Maria, Gesù e i suoi discepoli sono stati invitati.
Il dramma si verifica quando il vino finisce. Non è difficile immaginare quanto ciò sia stato estremamente imbarazzante e umiliante per gli sposi e le loro famiglie. Da quel momento in poi il matrimonio sarebbe stato ricordato come ‘quello in cui finì il vino’.
Maria vede quello che è successo e ne parla a Gesù, ma lui sembra riluttante a fare qualcosa al riguardo, ‘La mia ora’, dice, ‘non è ancora giunta.’
Nel Vangelo di Giovanni, l’ora di Gesù arriverà sulla croce, quando rivelerà Dio come Dio è veramente, attraverso il sacrificio dell’amore divino per il mondo.
Maria non si scoraggia alla risposta di Gesù. Forse a questo punto conosce suo Figlio meglio di lui stesso. ‘Qualsiasi cosa vi dica, fatela’, dice ai servi.
Anche se la sua ora non era ancora giunta, Gesù agisce con tenerezza e compassione, salvando la coppia da un grave imbarazzo e assicurando che la celebrazione delle nozze possa continuare con abbondanza di ‘vino buono’.
Nel raccontare questa storia, Giovanni attinge ai temi dell’Antico Testamento che vedono Dio come lo ‘sposo’ di Israele. Il legame d’amore tra Dio e Israele doveva essere profondo e duraturo - come un matrimonio. Questi temi portavano all’aspettativa che il Messia promesso restaurasse questa relazione.
Nella tradizione ebraica era responsabilità dello sposo fornire il vino per le nozze. Nel racconto di Giovanni è Gesù che finisce per fornire vino buono in abbondanza, rivelando Gesù come lo sposo divino, venuto a riprendere Israele come sposa.
Alla fine di questo brano del Vangelo, Giovanni ci dice che l’azione di Gesù nel trasformare l’acqua in vino fu il primo dei segni che fece. Nel Vangelo di Giovanni ce ne saranno altri sei. Tutti hanno a che fare con il guarire, salvare, restaurare, nutrire e dare vita agli uomini. Nessuno è una vuota dimostrazione del potere di Gesù. La ‘gloria’ di Gesù sta nel rivelare il Dio dell’amore, specialmente nei momenti di reale bisogno umano. I segni mostrano che la potenza dell’amore che viene da Dio è sempre al servizio degli uomini.
Anche noi siamo chiamati a permettere alla gloria di Dio di risplendere attraverso di noi in parole e azioni amorevoli, curative e trasformanti.
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Questo sussidio per la preghiera è stato proposto dai Carmelitani della Provincia di Australia e Timor Est, in un tempo in cui non possiamo riunirci insieme per celebrare l Eucarestia come facciamo di solito. Siamo consapevoli che Cristo è presente non solo nel Santissimo Sacramento ma anche nelle Scritture e nei nostri cuori. Anche quando siamo soli continuiamo a far parte del Corpo di Cristo.
Nella stanza che avete deciso di utilizzare per questa preghiera potreste prendere con voi una candela accesa, un crocifisso ed una Bibbia. Questi simboli ci aiutano a ricordarci della sacralità dei nostri momenti di preghiera e possono aiutarci a sentirci uniti con le nostre comunità locali.
Il seguente testo è strutturato in modo che ci sia una guida e il resto di coloro che pregano, ma le parti della guida possono essere ripartite tra i presenti.
Mentre pregate, sappiate che in questo periodo i Carmelitani vi ricordano nelle loro preghiere, così come tutti i membri della famiglia carmelitana.
Celebrando In Casa - Natale - Natività del Signore
Dio è con noi! (Matteo 1:18-25)
Abbiamo iniziato l'Avvento con il grido: ‘Vieni, Signore Gesù’. Ora finiamo con il grido gioioso: ‘Dio è con noi!’
Riflettendo sulla nascita storica di Gesù, la Chiesa proclama la verità che Dio è, ed è sempre stato, con il suo popolo. E se Dio è con noi, allora Dio è per noi. Dio è dalla nostra parte.
Dio non ha alcun desiderio di vivere in case fatte di legno, di pietra o d’oro. Il desiderio più profondo di Dio è vivere nella carne umana. Proprio come Dio ha fatto questo nella carne umana di Gesù Cristo molto tempo fa, Dio continua a farlo ora in noi.
Come Maria, accettiamo l'invito di Dio, permettendo a Gesù di farsi carne anche in noi; per essere visto e sperimentato nei buoni pensieri, nelle opere buone e nelle buone azioni, in atti di gentilezza e d’amore che portano la vita, e non la morte, al popolo di Dio.
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Questo sussidio per la preghiera è stato proposto dai Carmelitani della Provincia di Australia e Timor Est, in un tempo in cui non possiamo riunirci insieme per celebrare l’Eucarestia come facciamo di solito. Siamo consapevoli che Cristo è presente non solo nel Santissimo Sacramento ma anche nelle Scritture e nei nostri cuori. Anche quando siamo soli continuiamo a far parte del Corpo di Cristo.
Nella stanza che avete deciso di utilizzare per questa preghiera potreste prendere con voi una candela accesa, un crocifisso ed una Bibbia. Durante l’Avvento, in particolare, sarebbe appropriato avere una Corona d’Avvento nel luogo dove pregate. Questi simboli ci aiutano a ricordarci della sacralità dei nostri momenti di preghiera e possono aiutarci a sentirci uniti con le nostre comunità locali.
Il seguente testo è strutturato in modo che ci sia una guida e il resto di coloro che pregano, ma le parti della guida possono essere ripartite tra i presenti.
Mentre pregate, sappiate che in questo periodo i Carmelitani vi ricordano nelle loro preghiere, così come tutti i membri della famiglia carmelitana.
Celebrando In Casa - IV Domenica di Avvento
La promessa mantenuta (Luca 1:39-44)
La grande festa del Natale è quasi arrivata. Come sempre in Avvento, ciò che viene promesso nella prima lettura viene portato a compimento nella pagina del Vangelo. Abbiamo iniziato l'Avvento con il grido, ‘Vieni, Signore Gesù’. Lo termineremo con il grido pieno di gioia, ‘Dio è con noi!’
Bellissime le parole del profeta Michea che compongono la prima lettura di oggi, la quale prevede la nascita di un nuovo leader per Israele che, come un re pastore, raduna il popolo e lo alimenta con la potenza del Signore e la maestosità di Dio. Il suo regno potente porterà ad un’era di sicurezza e lui stesso sarà la sua pace.
Ciò che Michea anticipa con le parole diventa carne e sangue nella persona di Gesù.
La toccante storia di Luca dell'incontro delle cugine in gravidanza, Maria ed Elisabetta, è piena di gioia, calore e amore.
Non è difficile immaginare i saluti gioiosi e l'abbraccio alla visita a sorpresa di Maria. Ella si rivolge ad Elisabetta con il solito saluto, Shalom (‘Pace!’) che è esattamente ciò che porta con sé – Colui di cui parla Michea nella prima lettura, il Messia.
Nel suo primissimo atto di testimonianza della presenza del Messia, Giovanni salta nel grembo di
sua madre che solleva in lei il potere della profezia. Piena di Spirito Santo Elisabetta proclama Maria come benedetta, si chiede perché lei stessa sia stata ritenuta degna di dare ospitalità alla madre del Signore, e benedice la fede di Maria nella quale le promesse del Signore avrebbero trovato compimento.
Possiamo osare immaginare che anche noi portiamo dentro la Pace di Dio? Possiamo accogliere la presenza di Dio in noi e tra di noi? Possiamo trovare il modo di alimentare la consapevolezza di questa presenza, lasciarla crescere più salda e profonda finché tutta la nostra vita sia piena di Dio, immersa in Dio e trabocchi di Dio con ogni nostra parola, pensiero e azione?
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Il tempo d’Avvento
La parola “avvento” significa apparire, arrivare, venire. L'Avvento è il tempo di preparazione della Chiesa alla celebrazione del dono che Dio ci fa del suo Figlio. La nostra liturgia raccoglierà i grandi temi dell'Avvento sulla speranza, l’attesa e la preparazione. Durante l'Avvento ricordiamo la venuta di Cristo a Betlemme e attendiamo con ansia la sua seconda venuta alla fine dei tempi.
L'Avvento è un tempo di attesa vissuta nella gioia.
L'Avvento ha due parti. Le prime due domeniche si concentrano sulla preparazione per il ritorno di Gesù alla fine dei tempi.Le seconde due domeniche si concentrano sulla preparazione alla celebrazione per la ricorrenza della nascita di Gesù.
I Vangeli delle domeniche d Avvento hanno quattro grandi movimenti 1. Vegliate! 2. Preparate! 3. Rallegrati! e 4. Ricevi!
L'Avvento è un cammino che va dal
Maranatha! Vieni, Signore Gesù!
al
Emmanuele, il Dio con noi!
...
Questo sussidio per la preghiera è stato proposto dai Carmelitani della Provincia di Australia e Timor Est, in un tempo in cui non possiamo riunirci insieme per celebrare l Eucaristia come facciamo di solito. Sappiamo che Cristo è presente non solo nel Santissimo Sacramento ma anche nelle Scritture e nei nostri cuori. Anche quando siamo soli continuiamo a far parte del Corpo di Cristo.
Nella stanza che avete deciso di utilizzare per questa preghiera potreste prendere con voi una candela accesa, un crocifisso e una Bibbia. Durante l Avvento, in particolare, sarebbe opportuno avere una Corona d Avvento nel luogo dove pregate. Questi simboli ci aiutano a tener presente la sacralità dei nostri momenti di preghiera e possono aiutarci a sentirci uniti con le nostre comunità locali.
Il seguente testo è strutturato in modo che ci sia una guida e il resto di coloro che pregano, ma le parti della guida possono essere ripartite tra i presenti.
Mentre pregate, sappiate che in questo periodo i Carmelitani vi ricordano nelle loro preghiere, così come tutti i membri della famiglia carmelitana.
Celebrando In Casa - III Domenica di Avvento
Cosa dobbiamo fare? (Luca 3:10-18)
Nel Vangelo di oggi continuiamo a seguire Giovanni Battista. La scorsa settimana lo abbiamo ascoltato richiamare al pentimento e al battesimo per la remissione dei peccati. La conversione allude al movimento di chi si volta indietro per prendere una direzione nuova. Ciò che Giovanni chiede alle folle è di abbandonare la vecchia condotta di prima e di volgersi verso Dio.
Il Vangelo esordisce presentando le folle, i pubblicani e i soldati che, avendo ascoltato l'appello di Giovanni a cambiare vita, gli chiedono insieme: ‘Che cosa dobbiamo fare?’
Questi tre gruppi solitamente nutrono diffidenza tra loro. I soldati romani, che occupano il territorio, i pubblicani che riscuotono le tasse per conto dei Romani, le folle che spesso sono vittime di entrambe le parti. Eppure, la predicazione di Giovanni li ha accomunati tutti con un medesimo avvertimento.
Fa’ attenzione alla concretezza delle richieste di Giovanni. Al tempo stesso, egli richiama al valore della compassione (le folle), della giustizia (i pubblicani), della custodia della pace (i soldati).
Comportamenti e valori contrari a questi, infatti, ostacolano il rapporto con Dio, disumanizzano gli altri e rovinano la vita in comunità.
Dalla conversione nasce uno stile di vita nuovo. Nel Vangelo, Giovanni chiarisce cosa potrebbe significare, per queste categorie di persone, una vita nuova.
L'insegnamento e la parola di Giovanni suscitano un senso di attesa tra la folla, ci si chiede: ‘È lui?’
Sarebbe stato facile per Giovanni lasciarsi andare a tanta popolarità, e invece dimostra di essere veramente a servizio della Parola (come i profeti), distoglie da sé l'attenzione della gente, per orientarla verso Colui che deve venire.
Attesa e gioia pervadono le preghiere e le letture di questi giorni di Avvento, mentre ci avviciniamo alla festa del Natale. La nostra celebrazione della nascita storica di Gesù è la lente attraverso la quale contempliamo ancora una volta la costante presenza di Gesù nella nostra vita. Accompagnati dalle belle parole della prima lettura, sentiamo nascere in noi la fiducia nell’amore di Dio che, come ci si dice, ci rinnova.
Come rispondiamo a questa nuova consapevolezza dell’amore fedele di Dio? Ci chiediamo la stessa domanda che le folle rivolgono a Giovanni: “Cosa devo fare?”. La nostra risposta a questo interrogativo porta a un rinnovamento dei nostri atteggiamenti e del nostro modo di relazionarci agli altri. Essere battezzati nello Spirito Santo e nel fuoco significa essere battezzati ‘dal di dentro’, avere il cuore e la mente riplasmati a immagine e somiglianza di Cristo.
È imparando lo stile di Cristo che diventiamo grano buono nel Regno di Dio – e non pula nel fuoco.
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Il tempo d’Avvento
La parola “avvento” significa apparire, arrivare, venire. L'Avvento è il tempo di preparazione della Chiesa alla celebrazione del dono che Dio ci fa del suo Figlio. La nostra liturgia raccoglierà i grandi temi dell'Avvento sulla speranza, l’attesa e la preparazione. Durante l'Avvento ricordiamo la venuta di Cristo a Betlemme e attendiamo con ansia la sua seconda venuta alla fine dei tempi.
L'Avvento è un tempo di attesa vissuta nella gioia.
L'Avvento ha due parti. Le prime due domeniche si concentrano sulla preparazione per il ritorno di Gesù alla fine dei tempi.Le seconde due domeniche si concentrano sulla preparazione alla celebrazione per la ricorrenza della nascita di Gesù.
I Vangeli delle domeniche d Avvento hanno quattro grandi movimenti 1. Vegliate! 2. Preparate! 3. Rallegrati! e 4. Ricevi!
L'Avvento è un cammino che va dal
Maranatha! Vieni, Signore Gesù!
al
Emmanuele, il Dio con noi!
...
Questo sussidio per la preghiera è stato proposto dai Carmelitani della Provincia di Australia e Timor Est, in un tempo in cui non possiamo riunirci insieme per celebrare l Eucaristia come facciamo di solito. Sappiamo che Cristo è presente non solo nel Santissimo Sacramento ma anche nelle Scritture e nei nostri cuori. Anche quando siamo soli continuiamo a far parte del Corpo di Cristo.
Nella stanza che avete deciso di utilizzare per questa preghiera potreste prendere con voi una candela accesa, un crocifisso e una Bibbia. Durante l Avvento, in particolare, sarebbe opportuno avere una Corona d Avvento nel luogo dove pregate. Questi simboli ci aiutano a tener presente la sacralità dei nostri momenti di preghiera e possono aiutarci a sentirci uniti con le nostre comunità locali.
Il seguente testo è strutturato in modo che ci sia una guida e il resto di coloro che pregano, ma le parti della guida possono essere ripartite tra i presenti.
Mentre pregate, sappiate che in questo periodo i Carmelitani vi ricordano nelle loro preghiere, così come tutti i membri della famiglia carmelitana.
Celebrando In Casa - II Domenica di Avvento
Preparare la via del Signore (Luca 3,1-6)
Nelle letture di questa domenica emerge con evidenza il senso della preparazione. Il Vangelo sottolinea il ruolo di Giovanni Battista come colui che prepara la via a Gesù. La missione del Battista era quella di predicare e battezzare, per preparare il contesto della missione di Gesù.
L’idea del pentimento si riferisce non tanto a un sentimento di rammarico per i propri peccati personali, quanto piuttosto a un movimento di svolta per intraprendere una direzione nuova. L’appello di Giovanni alle folle era un richiamo ad abbandonare lo stile di vita vissuto fino ad allora per volgersi finalmente verso Dio.
La prima lettura tratta dal profeta Baruc invita a fare lo stesso. Dice di deporre l’abito del lutto e del dolore per potersi rivestire della bellezza e della gloria di Dio. È un appello al popolo perché diventi il popolo di Dio. Dio abbasserà i monti e spianerà la strada perché il suo popolo avanzi sicuro, guidato dalla luce di Dio e accompagnato da giustizia e misericordia.
Nel Vangelo, Luca fa riferimento a un testo simile trovato negli scritti del profeta Isaia. Raddrizzare i sentieri del Signore può intendersi come un richiamo a cambiare radicalmente la propria condotta, abbandonando il peccato per volgersi a Dio.
È l’azione amorevole di Dio che riempie le valli e abbassa le montagne, è lui che raddrizza e spiana le vie affinché noi possiamo aprirci del tutto alla presenza viva e trasformante di Gesù. Così “ogni uomo vedrà la salvezza di Dio” in noi e attraverso di noi.
Le letture dell’Avvento ci aiutano a prendere coscienza del profondo amore di Dio per noi e della sua presenza in noi per mezzo dello Spirito Santo. La consapevolezza che Dio ci tratterà sempre con amore e tenerezza ci sollecita a tornare a lui confidando nell’immensità della sua misericordia.
Il nostro cammino di Avvento ci sta indicando come preparare i nostri cuori a una rinnovata scoperta della presenza di Dio nella nostra vita; come riconoscere la presenza discreta di Dio nella nostra vita; come riconoscere la presenza discreta di Gesù fra noi e intorno a noi; come dare un’altra direzione ai nostri passi e volgerci verso Dio con fede, speranza e amore; e come essere presenza viva di Gesù in questo nostro momento storico.
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Il tempo d’Avvento
La parola “avvento” significa apparire, arrivare, venire. L'Avvento è il tempo di preparazione della Chiesa alla celebrazione del dono che Dio ci fa del suo Figlio. La nostra liturgia raccoglierà i grandi temi dell'Avvento sulla speranza, l’attesa e la preparazione. Durante l'Avvento ricordiamo la venuta di Cristo a Betlemme e attendiamo con ansia la sua seconda venuta alla fine dei tempi.
L'Avvento è un tempo di attesa vissuta nella gioia.
L'Avvento ha due parti. Le prime due domeniche si concentrano sulla preparazione per il ritorno di Gesù alla fine dei tempi.Le seconde due domeniche si concentrano sulla preparazione alla celebrazione per la ricorrenza della nascita di Gesù.
I Vangeli delle domeniche d Avvento hanno quattro grandi movimenti 1. Vegliate! 2. Preparate! 3. Rallegrati! e 4. Ricevi!
L'Avvento è un cammino che va dal
Maranatha! Vieni, Signore Gesù!
al
Emmanuele, il Dio con noi!
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Questo sussidio per la preghiera è stato proposto dai Carmelitani della Provincia di Australia e Timor Est, in un tempo in cui non possiamo riunirci insieme per celebrare l Eucaristia come facciamo di solito. Sappiamo che Cristo è presente non solo nel Santissimo Sacramento ma anche nelle Scritture e nei nostri cuori. Anche quando siamo soli continuiamo a far parte del Corpo di Cristo.
Nella stanza che avete deciso di utilizzare per questa preghiera potreste prendere con voi una candela accesa, un crocifisso e una Bibbia. Durante l Avvento, in particolare, sarebbe opportuno avere una Corona d Avvento nel luogo dove pregate. Questi simboli ci aiutano a tener presente la sacralità dei nostri momenti di preghiera e possono aiutarci a sentirci uniti con le nostre comunità locali.
Il seguente testo è strutturato in modo che ci sia una guida e il resto di coloro che pregano, ma le parti della guida possono essere ripartite tra i presenti.
Mentre pregate, sappiate che in questo periodo i Carmelitani vi ricordano nelle loro preghiere, così come tutti i membri della famiglia carmelitana.
Celebrando In Casa - I Domenica di Avvento
Vegliate! La vostra liberazione è vicina
Inizia il grande viaggio dell’Avvento. Le letture dell’Avvento sono un ricco arazzo di immagini incentrate sulla verità che Dio è venuto tra noi. Non pretendiamo di aspettare che Gesù nasca in una stalla. Questo è accaduto una volta, molto tempo fa, e non accadrà di nuovo. Ricordiamo quella nascita come ricordiamo i nostri compleanni.
Il Dio che è venuto tra noi è ancora tra noi. L’invito dell’Avvento è di diventare consapevoli della presenza ‘onni-pervadente’ di Gesù risorto come Emmanuele – Dio tra noi.
Nella prima lettura di questa domenica Geremia prevede la venuta di uno che salverà il popolo di Dio, uno che agirà con onestà e integrità. Nella seconda lettura San Paolo incoraggia il popolo di Tessalonica nella sua sequela di Cristo. Prega che il loro amore cresca e che i loro cuori siano “saldi e irreprensibili nella santità”. I primi cristiani credevano che Gesù sarebbe tornato molto presto come Signore della Gloria.
Col passare del tempo, dovettero ripensare questa convinzione e capire come vivere nel frattempo, il tempo tra la prima e l'ultima venuta di Cristo. Questa è anche la nostra sfida.
Il Vangelo di oggi di San Luca avverte i cristiani di non essere distratti dalle preoccupazioni e dalle insidie del mondo, ma di essere pronti a stare con fiducia davanti al Figlio dell’Uomo quando verrà. Rimanendo costanti nell’amore e attenti alla nostra chiamata, diventiamo
- pdf Celebrando In Casa - I Domenica di Avvento (465 KB)
- pdf Celebrando En Familia - Primer Domingo de Adviento (466 KB)
- pdf Celebrating At Home - 1st Sunday of Advent [PDF] (762 KB)
- default Celebrating At Home - 1st Sunday of Advent [ePub] (5.98 MB)
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Questo sussidio per la preghiera è stato proposto dai Carmelitani della Provincia di Australia e Timor Est, in un tempo in cui non possiamo riunirci insieme per celebrare l’Eucarestia come facciamo di solito. Siamo consapevoli che Cristo è presente non solo nel Santissimo Sacramento ma anche nelle Scritture e nei nostri cuori. Anche quando siamo soli continuiamo a far parte del Corpo di Cristo.
Nella stanza che avete deciso di utilizzare per questa preghiera potreste prendere con voi una candela accesa, un crocifisso ed una Bibbia. Durante l’Avvento, in particolare, sarebbe appropriato avere una Corona d’Avvento nel luogo dove pregate.
Questi simboli ci aiutano a ricordarci della sacralità dei nostri momenti di preghiera e possono aiutarci a sentirci uniti con le nostre comunità locali.
Il seguente testo è strutturato in modo che ci sia una guida e il resto di coloro che pregano, ma le parti della guida possono essere ripartite tra i presenti.
Mentre pregate, sappiate che in questo periodo i Carmelitani vi ricordano nelle loro preghiere, così come tutti i membri della famiglia carmelitana.