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Cronologia biografica della sua vita

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Cronologia biografica di Tito Brandsma

  • Nato: 23 febbraio 1881, chiamato Anno Sjoerd Brandsma
  • Primi anni: cresce vicino a Bolsward nella panoramica campagna frisone; educazione regolare e profondamente religiosa; 5 dei 6 figli diventano religiosi.
  • Entra nel seminario minore (francescano): Settembre 1892
  • Entra nel Carmelo: 1898 a Boxmeer - prende il nome religioso di "Tito" (il nome del padre)
  • Prima professione: 1899
  • Ordinazione sacerdotale: 1905
  • Studi post-laurea a Roma: 1905-1909 (dottorato)
  • Insegnante di scuola: 1909 a Oss; successivamente preside; attivo nella fondazione di diverse altre scuole cattoliche
  • Professore di Filosofia: 1923 all'Università di Nimega; successivamente Rettore per molti anni; allo stesso tempo, è autorizzato a supervisionare gli esami finali nelle scuole secondarie cattoliche in Olanda; Presidente del Consiglio dell'Associazione delle Scuole Superiori Cattoliche Romane & Gymnasia, 1925-42. (La sua lotta per i diritti delle scuole cattoliche attira la crescente attenzione del governo tedesco)
  • "Ciò che gli studenti apprezzavano particolarmente nel loro professore era la sua comprensione della particolare inclinazione e ambizione di ognuno".
  • Consulente ecclesiastico dei giornalisti cattolici: 1935
    • La sua principale obiezione al nazismo ne contestava l’immagine distorta dell’uomo, per cui le persone sono sottomesse a un eroe forte e onnipotente, restando assoggettate e private della loro creatività.
    • Lo spessore umano di Brandsma era dato dalla sua capacità di vivere e pensare in modo indipendente e maturo; il suo profondo rispetto per la vita e la sua grande libertà interiore lo rendevano ricettivo ai segni nascosti della presenza di Dio nel mondo.
    • Aveva un sincero rispetto per il ruolo dei giornalisti, ne sosteneva la formazione e lo sviluppo professionale, riconoscendo loro il pagamento di un giusto salario.
    • Rifiutò di mettere annunci nazisti nei giornali cattolici.
  • Arresto: 19 gennaio 1942 - detenuto nella prigione di Scheveningen
    • Scrive 7 capitoli della biografia di Teresa d'Avila
  • Trasferito alla prigione di Amersfoort: 12 marzo 1942
    • Ad Amersfoort, aiuta il prigioniero malato Jan Hoffmann, senza preoccuparsi troppo della propria sofferenza:
    • Dall'interno di un cerchio di inviolabile libertà interiore;
    • Era aperto a tutti ... "impressionante in virtù della sua inviolabilità spirituale";
    • Si è messo a servizio attingendo da un mondo di serenità interiore.
    • Con il pretesto di tenere una conferenza sulla storia della letteratura olandese, il Venerdì Santo tenne una meditazione sul significato religioso della mistica della sofferenza, affrontando le domande:
    • Come puoi dare un senso alla tua vita di sofferenza che è ineluttabile?
    • Come puoi evitare di esserne schiacciato?
    • Come puoi imparare a sopportarla?
    • Parlava da cuore al cuore.
    • I compagni di prigionia di Brandsma riconobbero la sua libertà interiore:
    • "Liberato dal cupo volontarismo e dalla paura, era ricettivo al potere che viene da Dio".
    • L'aspetto più misterioso era che ora era più se stesso che mai.
  • Verdetto di deportazione a Dachau: 6 maggio 1942
  • Trasferito alla prigione di Kleve: 16 maggio 1942
  • Inviato a Dachau: 16 giugno 1942
    • Fece amicizia con Fr. Raphael Tijhuis, un carmelitano della comunità di Magonza, che nel dopoguerra scrisse un resoconto delle loro esperienze.
    • Nei suoi ultimi giorni, quando la sua morte era ormai certa, fu curato da Tazia. Questa raccontò: Ogni volta che si entrava nell'infermeria c'era un gruppo di malati, tutti curvi e piegati dalla fatica e dal dolore, in piedi intorno al letto di Tito. Dinanzi alla prospettiva di una morte solitaria, cercavano un ultimo momento di conforto nella compagnia reciproca. Lo trovarono soprattutto al capezzale di Tito. C'era in lui qualcosa che dava fiducia alle persone.
  • Morto: 26 luglio 1942, dopo un'iniezione letale.
  • Beatificato: 3 novembre 1985

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